Ladeadeiventi

Post N° 1


Lapo Elkann intossicato da stupefacenti  Tutti non fanno altro che parlare del caso Lapo e Calissano ,ma mi chiedo se è possibile arrivare a tanto accusando di essere depressi?  E adesso vengano a dirci che era depresso pure Lapo Elkann, ci rivelino che viveva un momento difficile e che aveva perso un figlio o un’amica o un dente del giudizio.Si commetta ancora una volta l’errore, ossia, di relegare la cocaina come un qualcosa che è altro da noi perché rappresenta in realtà una demarcazione tra il bene e i male, è il famoso spazzino dell’umanità che ammalia i perdenti anche se dovessimo scoprire che hanno le sembianze di vincenti assoluti come Lapo Elkann, o dell’attore Paolo Calissano, la modella Kate Moss, il presentatore Fiorello, insomma gente che non sembra vincente: lo è.Esistono cocainomani depressi perché la depressione è un effetto a lungo termine di questa droga, ma non esistono depressi che in quanto tali diventano cocainomani: la cocaina esalta gli umori latenti e ne conseguirebbe che un depresso starebbe solo peggio e di norma ci mette pochissimo a capirlo.Si parla non di vite segrete e personalità doppie, ma di vite intere che la cocaina accelera e concentra perché nell’ottica di chi la prende non serve a fuggire la realtà ma ad abbracciarla, nuotarvisi, lavorare, socializzare, essere brillanti e pieni di sé nonostante la stanchezza, essere come spesso ti vuole questo sistema mass – mediatico  e non solo quello. Nel caso specifico, poi, Lapo era stato chiamato a interpretare e propagandare l’immagine di un’azienda e un set di valori su cui ricostruire le fortune economiche della più grande industria italiana, e dunque dalla sua immagine e dal suo set di valori dipendono in parte anche le fortune di migliaia di lavoratori e di azionisti. Non si può invocare dunque per il giovane Elkann, non più di tanto, quel rispetto per la privatezza della sua vita personale che si dovrebbe invocare per la storia individuale di chiunque finisce, con maggiore o minore responsabilità individuale, nel tunnel della dipendenza.Però si può prendere spunto da questa vicenda per segnalare che la cocaina è diventata di moda non solo tra i giovani, che sempre più la usano magari a scapito di alte droghe - l’eroina - più popolari e più micidiali nei decenni passati. La cocaina è diventata di moda anche sui media. Se per il buco o la pillola del sabato sera si sente pur sempre sullo sfondo delle cronache un rispetto per quelle che un tempo si chiamavano «le radici sociali del problema», i cocainomani non godono nemmeno di questa pur ipocrita attenuante. Sono giovani, spesso sono ricchi, talvolta sono famosi: tutto congiura per fare delle loro storie l’occasione per facili moralismi. Chi consuma cocaina - par di leggere in controluce - lo fa a scopo ricreazionale, dunque è più colpevole di chi ricorre alla droga per la fatica del vivere, per la solitudine metropolitana, per debolezza personale o per le cattive compagnie. E dunque, giù con il voyerismo.