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LA DESTRA CALOLZIO

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Dal nostro territorio... ancora ERC s.p.a.

Post n°63 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da ladestracalolzio
 

In settimana, mercoledì, si è svolto a Calolziocorte un Consiglio comunale straordinario aperto, dedicato ai dipendenti della ERC s.p.a. che versa in condizioni disperate dal mese di luglio, dopo che i titolari hanno depositato i libri in tribunali, finendo di fatto in mano ad un curatore fallimentare, la dott.ssa Rossano, la quale sta cercando di scongiurare l’ipotesi, molto concreta, della messa in liquidazione della fabbrica, con conseguente licenziamento di tutti i 280 dipendenti. Al consiglio comunale erano presenti anche il consigliere regionale Giulio De Capitani, Presidente del Consiglio Regionale, il vice presidente della provincia di Lecco Italo Bruseghini, il sindacalista Mario Venini, Segretario FIOM CGIL Lecco, fra l’altro dipendente della Moto Guzzi di Mandello che ha le sue gatte da pelare con la casa dell’aquila chiusa, in teoria, per due mesi causa “ristrutturazione”, ma in pratica per il blocco della produzione. Presente fra il pubblico anche Alberto Anghileri, Segretario generale Cgil Lecco, alcuni rappresentanti della ERC, davvero pochi, e ancora meno cittadini di Calolziocorte.
  Come rappresentante ufficiale della RSU della fabbrica la sig.ra Dolores Frigerio, che vi lavora da più di una trentina di anni, la quale non ha fatto altro che chiedere conto del destino suo e di tutti i suoi colleghi, denunciando una preoccupazione ormai palese in tutti loro, dovuta ai continui posticipi di incontri risolutivi da parte della dott.ssa Rossano, assente in consiglio comunale per sopraggiunti impegni personali. Hanno disertato l’aula anche i rappresentanti di Confindustria, fra lo sdegno generale, in quanto avrebbero dovuto spiegare la reale situazione in proposito.
  La mozione all’ordine del giorno riguardava la destinazione dell’area su cui sorge la ERC. O meglio, è stato richiesto dalle organizzazione sindacali e dal Comune stesso che la suddetta area non venga destinata a nessun altro scopo che quello industriale. No, quindi al residenziale, no, al commerciale, entrambi molto appetibili, ma non utili ad assorbire la forza lavoro della ERC, anche se oggi ridotta di cinquanta unità, che sono riusciti a trovare un’altra sistemazione, magari di fortuna, ma comunque sufficiente a garantire uno stipendio che permetta loro di soppravvivere. Rimangono ancora 230 persone ignare del proprio futuro, che rischiano di finire in mezzo ad una strada.
  Molto commovente il discorso della sig.ra Frigerio, quando ha dichiarato lo stato di estrema necessità di alcuni suoi colleghi, i quali hanno dovuto chiedere aiuto alla Caritas per mangiare, in quanto la quota destinata a quasi tutti di 700 euro mensile non può bastare a garantire una vita decente a nessuno di quelli che hanno acceso un mutuo per la casa, o per l’auto, o hanno alimenti da passare ai figli o per tanti altri motivi ben più tristi. So di alcuni di loro, in quanto miei ex colleghi, che davvero versano in condizioni disperate. L sig. frigerio ha denunciato inoltre l'inattuazione della turnazione concordata per il centinaio di dipendenti che sono stati richiamati sul posto di lavoro, in quanto, di fatto, a lavorare sono sempre quelli, in attesa di un fantomatico acquirente, buttando però nella disperazione i lavoratori rimasti fuori.
  Nota positiva, sia la mozione è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale. Tutti gli intervenuti non hanno potuto far altro che portare la propria solidarietà alle maestranze della ERC, lasciando intendere, per chi vuole e riesce ad intendere, che le speranze di una soluzione positiva sono ridotte al lumicino, a meno che accada un miracolo.
  L’assessore de La Destra Luca Caremi ha manifestato il suo sconcerto per l’assenza della Confindustria lecchese, ma anche per quella dei cittadini e tutti gli altri lavoratori interessati dalla crisi, facendo notare che il pubblico presente in aula consigliera era davvero esiguo, sintomo di un disperato o rassegnato disinteresse da parte dei cittadini. Tolti noi rappresentanti di partito, i giornalisti, un paio di parenti, o tre, dei consiglieri, c’erano forse una decina di altre persone. Onestamente la cosa ha lasciato sconcerti un po’ tutti, compreso il sottoscritto.
  Il consigliere Conti, di Uniti per Calolzio, dell’opposizione, ha tracciato i punti salienti delle cause della crisi che imperversa nel lecchese, ma di soluzioni neppure l'ombra. Interessante, l’intervento del consigliere Dario Gandolfi, dei Circoli della Libertà, che ha lavorato decenni nell’ufficio tecnico della ERC, che ha fatto risalire la causa della crisi di quell’azienda al suo fondatore Luigi Borsani, sempre refrattario alle novità, alla ricerca di nuovi sbocchi, scettico a tutto ciò che esulava dalle sue conoscenze. In definitiva, i figli hanno ereditato errori commessi negli anni passati, che le maestranze pagheranno per tutti. Come al solito!

 
 
 
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Un politico pensa alle prossime elezioni; un uomo di Stato alle prossime generazioni.
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Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
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La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici.
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Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).

E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.

E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.

Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.

Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili

 
 
 

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