LA DESTRA CALOLZIO

COSA ASPETTIAMO?


Sabato scorso abbiamo assistito a Lecco all’ennesima rissa fra giovani poco più che ventenni, (una banda di Calolziocorte, ormai nota alle forze dell’ordine), con tre o quattro ragazzi di colore, uno dei quali s’è ritrovato con l’avambraccio squarciato da una bottiglia rotta.Questa volta il luogo del misfatto non è stata un’oscura periferia, un quartiere difficile o la solita stazione, ma il pieno centro, esattamente Piazza XX Settembre, una zona dove si concentra la maggior parte della gente, grazie anche alla presenza di molti bar con i tavolini all’aperto.Alcuni cittadini, gli stessi gestori delle attività del centro, chiedono cosa aspettino le autorità competenti per disporre un servizio permanente in centro delle forze dell’ordine (una pattuglia della Polizia, o di Carabinieri, o di Vigili) che possa sorvegliare almeno quelle zone, almeno nei fine settimana, come del resto avviene in altri capoluoghi italiani (vedi Milano, Como etc) e quasi tutti in quelli esteri. Bisogna forse attendere le coltellate e che ci scappino il morto o il giovane in coma, prima che si prendano decisioni semplici (anche se qui da noi è tutto complicato) relative alla sicurezza dei cittadini.Sabato sera ha dovuto mettersi in mezzo un signore cinquantenne per sedare o almeno tentare di sedare la rissa, con suo grande rischio e pericolo e senso civico, visto che chi era con lui lo invitava a lasciar perdere, ma lui ha semplicemente risposto che non poteva starsene a guardare e con poche mosse ne ha calmati quattro o cinque (doveva intendersi di arti marziali o similari, visto come s’è destreggiato).La cosa importante è lo sconfinamento dei tavolini sulla piazza, o che siano 20, invece che trenta, o trenta invece di 40. Per carità a tutto deve esserci un limite, poi non fa niente se al di là dei tavolini chiunque può essere aggredito mentre consuma una bevanda o si mangia un tranquillamente gelato, da balordi impasticcati o alcolizzati che cercano rissa soltanto per passare il tempo, in preda ai fumi non solo dell’alcol, ma un po’ di tutto, senza magari neppure rendersi conto di quello che stanno facendo.