LA DESTRA CALOLZIO

IMPRONTE DIGITALI


Trovo esagerate le polemiche sorte in merito all’iniziativa prevista nel pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, di rilevare le impronte digitali ai bambini rom (o di chicchessia). Qual è il problema? Ricordo che tutti i cittadini maschi italiani, che venivano chiamati alla visita di leva, dovevano lasciare le loro impronte per essere schedati. Ne deduco che la stragrande maggioranza dei nostri concittadini lo sia e nessuno s’è mai lamentato.«Le impronte digitali per chi vive nei campi nomadi, anche minori, sono uno strumento che viene utilizzato solo in quei casi in cui non sia possibile una identificazione certa attraverso i documenti disponibili», parole di Maroni.Non capisco, inoltre, e questo da una vita, come mai tutto in Italia debba essere etichettato, e perchè tutto ciò che si vuol far passare per antidemocratico viene definito “fascista”, anche se non lo è. Forse per nascondere la reale sostanza delle cose? Allora, perché non comunista, o castrista, visto che in quei regimi la schedatura era ed è, per usare un eufemismo, tanto gradita. Pensiamo alla procedura a cui dovevano sottostare tutti i nuovi emigranti che arrivavano ad Ellis Island, l’isoletta davanti a New York, sede degli uffici dell’immigrazione statunitensi. Altrochè impronte! Applicavano quelle norme giustamente, considerando l’inattendibilità dei documenti esibiti dagli emigranti. Ma loro erano (e sono?) i paladini della democrazia. Adesso però che vengono proposte in Italia diventano fasciste. Una volta che un governo pensa di procedere in maniera intelligente, da permettere alle forze dell’ordine la sicurezza delle identità per tutti, in quanto non sarà possibile sostituire documenti e facce (pensate ai cinesi), si levano le grida delle opposizioni che gridano al fascismo e al razzismo. Si tratta di un problema oggettivo, non c’entra il razzismo. Oppure gli sconfitti politici cercano adesso consensi fra i rom? Dopo i gay, i noglobal, i cub, i cococo… i cip & cip e i flic e floc.A parte gli scherzi, che tristezza!!! Intanto è arrivata la bocciatura definitiva della UE. Testuale l’esortazione all’Italia: «ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori, e dall’utilizzare le impronte già raccolte in attesa dell’imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, in quanto questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l’origine etnica». Con buona pace di tutti. Forse! area.calolzio@ladestralecco