LA DESTRA CALOLZIO

La Destra è una sola


Dopo le turbolenze degli ultimi due mesi, nel partito de La Destra è tornata la serenità, la chiarezza, l’unità d’intenti, l’uniformità di principi, di valori e di vedute sulla linea da tenere e la strada da percorrere nel futuro, perseguendo uno scopo unico, tutti insieme, come un unico corpo, seppur con tante menti diverse, ma con gli stessi pensieri, riguardo a politica, lavoro, società, libertà, Stato, valori della famiglia, tutela della salute, rispetto delle nazione. Mai dimenticare, per quanto vituperata sia, che molti si sono distinti nei campi più disparati per darle gloria, con altri che sono addirittura morti per renderle onore.  Chiarite le posizioni, alla fine, di pochissimi transfughi, travolti da panico post elettorale per l’impossibilità di assurgere a posizioni di spicco nel breve termine (alias poltrona), il segretario Storace e il presidente Buontempo, insieme ai loro fedelissimi, ma soprattutto, fedelissimi a se stessi, hanno saputo fare da collante per ricompattare il partito, permettendogli di tirare diritto per la strada segnata alla Costituente delle scorso anno, senza indulgere in sbandamenti, o ripensamenti dovuti ai canti delle sirene, scongiurandogli di farsi trascinare nell’ambigua melassa del Pdl, che avrebbe saputo dare molti ori e pochi allori, veri e meritati.  Ognuno è libero di fare le proprie scelte, per carità, soltanto che andrebbero chiarite e mantenute. Non, prima, sparare addosso all’avversario, e quando finiscono le munizioni, saltare dalla sua parte, perché si ritiene non rimanga altro da fare che, dopo averlo combattuto, in questo caso avventatamente, chiedergli scusa, magari; una poltrona, di sicuro. E' chiaro che nel caso ci dovessero essere i presupposti, o si dovessero presentare le occasioni La Destra non sarà refrattaria a priori nel prendere in considerazione posizioni, collaborazioni, coalizioni con altre forze politiche con le quali collaborare, ovviamente in posizioni paritetiche, salvaguardando la propria dignità, nella vita politica del nostro Paese, in ogni sua istituzione. La Destra sarà disposta a considerare un posto nell’agone politico, soltanto come un posto al Sole, non all’ombra del Pdl o Ppl o di chicchessia e pur  sempre nel rispetto della propria identità, del proprio simbolo, dei propri valori di libertà, di giustizia, del diritto per le categorie più sfortunate e degli italiani al lavoro, per giovani o meno giovani, donne o uomini allo stesso modo, affinchè non si trovino più costretti ad emigrare per poter trovare una collocazione, facendo sprofondare il nostro Paese nel buio delle menti.  Ovviamente, qualcuno di noi non starebbe mai con Berlusconi ma, come si usa dire,  in tutte le famiglie, “parenti serpenti”. Questo lo diceva anche Bossi una quindicina di anni fa. Dopo aver fatto le sue scelte, tuttavia, il suo partito esiste ancora, più forte di allora. Quello che ci auguriamo tutti noi del popolo de La Destra è proprio questo: con scelte appropriate  e apparentamenti ben ponderati, fra una quindicina d’anni poter dire d’esistere ancora, più forte di adesso. Sarebbe un grande risultato.  Da questa, secondo me, inevitabile prima disputa intestina, come giovane partito sulla scena italiana, e visti i tempi stretti che ci hanno condotto alla prima battaglia elettorale La Destra ne è uscita più temprata e pura e più consapevole dei propri mezzi, ma che c'è anche molto da fare, prima di arrivare alla meta., come punto di riferimento e faro illuminante, anche di transfughi di altre formazioni, dei quali taluni pretendevano di cancellarne identità, backgruond culturale e storico per farne poltiglia informe.  Per ciò che ci concerne non possiamo, noi de La Destra Calolzio, che rallegrarci di come il sereno sia tornato all’orizzonte, per ripartire sotto la guida del nuovo portavoce regionale On.Alberto Arrighi, in attesa del congresso provinciale lecchese, che definirà il nuovo direttivo della Federazione di Lecco, sulla strada tracciata nel periodo pre-elettorale.Viva La Destra, viva l’Italia.Coordinatore de la Destra di Calolzio e Valle San Martino- Renato Bolis