LA DESTRA CALOLZIO

ALITALIA: italian job!


 
Come volevasi dimostrare, si chiude una vicenda scandalosa che rasenta l'imbroglio". E' quanto dichiara il ministro ombra delle Infrastrutture del Pd, Andrea Martella, a proposito dell'ok di CAI ad Air France. "I cittadini pagano piu' di 3 miliardi, le tariffe aumentano e l’occupazione diminuisce. Un risultato disastroso il cui responsabile è Silvio Berlusconi - ha spiegato Martella. - Una presa in giro durata fino all'ultimo con la disputa all'interno della maggioranza e gli annunci di altre offerte inesistenti. Formigoni e Moratti sono stati trattati a pesci in faccia, ne traggano le conseguenze". Speriamo sia finito il tormentone Alitalia. Credete? Non è così! Il bello deve ancora cominciare.Patetici coloro che hanno sperato in un intervento di Lufthansa fino all’ultimo momento, mentre la compagnia tedesca non se lo è mai sognato di pestare i piedi ai francesi, ma sembra che godano a pestarli a noi.Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che cento ne pensa e niuna né azzecca, a margine di una conferenza stampa, ha ricordato che "Berlusconi nell'incontro di due giorni fa ha dichiarato (sii, fidati!) che avrebbe dato indicazioni a Cai di aspettare l'offerta di Lufthansa. So che c'è una richiesta di un incontro per questa mattina e voglio pensare che di fronte alla richiesta di un incontro il Cda di Cai non sancisca una partnership con un partner internazionale senza esaminare un'altra proposta. Prima di prendersi la responsabilita' di proseguire, ci pensi, visto che dal Governo ha avuto forti facilitazioni e non può non fare l'interesse del Paese. Lufthansa ha presentato la possibilita' di una partnership strategica e viene con un progetto di medio e lungo periodo. Altri vogliono, probabilmente solo comprare il nostro mercato".  La risposta dalla compagnia tedesca, arriva nel pomeriggio : “Da parte nostra non c'e' nulla di nuovo",  ha precisato una portavoce di Lufthansa a MF-Dow Jones, che gli chiedeva in merito a una possibile proposta di partnership con Alitalia.Qualcuno adesso dovrebbe scrivere una bella sceneggiatura sugli eventi che hanno portato la nostra compagnia di bandiera in mano ai francesi sul classico piatto d’argento. Il classico “Italian Job” e credo che ne otterrebbe un discreto successo, se soltanto riuscisse a tradurlo in film. Cosa che dubito, se non fra una ventina di anni.Alla chiusura dell’affaire, i più contenti, ma che dico contenti, i più estatici, erano, naturalmente i francesi. Bastava leggere qualche trafiletto dei loro giornali, per capire quanto coglioni ci considerino a noi italiani, inteso come popolo, non come imprenditori. Questi, lo hanno capito (loro!), che non hanno cacciato una lira, ma ne hanno intascate una vagonata. Infatti, ancora prima che la nuova compagnia si alzasse in volo, sono entrate nelle loro tasche una quarantina di milioni di euro. "Com'è possibilei?" si chiedeva l’onorevole Lanzillotta. Risposta. “Ricorrerò ad un’interrogazione parlamentare in proposito e qualcuno dovrà spiegarmelo”.Da noi erano tutti concordi, constatavo, con grande sorpresa, ieri mattina. Lega Nord, PD, Rifondazione, e neppure i rappresentati (onesti) del PDL se la sentivano di negare il disastro dell’affare Alitalia, per l’Italia e gli italiani, alla faccia dell’italianità, mentre i francesi, dicevo, ringraziavano per il cadeaux, in termini economici; per la possibilità di rilevare 13.000 dipendenti, invece dei 20.000 pronosticati; di far diventare la compagnia d’oltralpe la più potente d’Europa, oltre ad accaparrarsi la tratta Milano-Roma, una delle più trafficate e remunerative che esistano.  Agli italiani, cittadini italiani, rimangono i debiti, i disoccupati, la riduzione del traffico, anche a Linate, e la perdita del 50% almeno, dell’attività di cargo di Malpensa, che favorirà il trasporto su gomma e gli aeroporti tedeschi.  Linate resterà ridimensionata, con i suoi 10 milioni di passeggeri all’anno, contro i 15 milioni pre-Malpensa e l’Italia intera con la sua italianità se l'è preso in quel posto, come sempre, dagli stessi voraci italioti.  E’ vero che la partecipazione francese è del 25%, per quattro anni però; finchè CAI non dovrà lasciare, dopo aver intascato 300 milioni di euro, senza averne scucito nemmeno uno. L’Air France-Klm si ritroverà così a capo di un super vettore ad un prezzo stracciato: 300 milioni di euro al posto di 1,5 miliardi di euro. Il fascicolo Alitalia, comunque non è di facile comprensione per i profani, più propensi a seguire gli umori del momento e soprattutto i media nazionali, in mano al Capo del governo, che a valutare la situazione per com’è effettivamente. E come potrebbero riuscirci? L’affare non è neppure dei più complessi, ma parte da lontano. I piani partono da molto lontano per regalare la nostra compagnia aerea a Spinetta, che qualcuno dice molto amico e vicino a Berlusconi dai tempi del suo governo 2000-2005. Ma se, gli italiani, avessero seguito la vicenda più nel dettaglio, avrebbero saputo che la ragione stava dalla parte dei piloti e di quelli che hanno resistito a lungo prima di capitolare all’ “Italian Job”. Adesso i dati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti e si dice che anche Linate perderà altri 1.000 occupati. Quelli con la garanzia di sette anni di ammortizzatori sociali, ne usufruiranno forse per la metà o poco più del tempo, dopodiché finiranno in mezzo alla strada se non si saranno arrangiati a collocarsi diversamente. Spero di sbagliarmi, ma ne dubito.In quanto al cosìdetto emendamento salva Malpensa, la Moratti ritiene che sia "certamente positivo, noi lo abbiamo sollecitato fin dal governo Prodi, e risollecitato più volte a questo Governo e finalmente è passato in un ramo del Parlamento. Ma sarà positivo nel medio periodo. La criticità dell'offerta di Air France è di prevedere un unico hub, mentre il mercato italiano è coerente con la presenza di due hub".Le ultime parole famose.A proposito della cessione ad Air France (da leggere):Minaccia o predizione?