LA DESTRA CALOLZIO

La legge elettorale e lo sbarramento alle elezioni europee


Dunque la Camera dei deputati ha approvato la nuova legge elettorale per le prossime elezioni europee del Giugno di quest'anno. Nei prossimi giorni la legge sarà approvata dal Senato e diventerà operativa.  La legge prevede, come tutti sanno, un sbarramento al 4%, cioè avranno diritto di rappresentanza al Parlamento Europeo soltanto quei partiti che riusciranno a superare questa soglia. Bisogna smentire subito due cose: la prima sono  coloro che affermano come con questa legge si possa garantire la governabilità sfoltendo il numero dei partiti rappresentati al Parlamento Europeo. Ma il Parlamento Europeo non esprime nessun governo e alcun esecutivo. Deve soltanto rappresentare nella maniera più ampia possibile le varie anime del vecchio continente. Evidentemente per gli estensori della nuova legge, solo chi supera il 4% ha diritto di rappresentanza, gli altri no. A maggior ragione, quindi, appunto perchè organo di sola rappresentanza, il Parlamento Europeo dovrebbe essere esente da percentuali limitative.  La seconda cosa falsa da sfatare è che si vorrebbe far passare l'idea che con meno partiti ci saranno meno costi per i cittadini italiani, che pagheranno meno i loro rappresentanti a Bruxelles. Ma i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo, che saranno 73, 78 fino ad oggi, 751 il totale dal 2009 (erano 785 nel 2007), al netto di indennità e prebende varie ci costeranno 35.000 euro al mese a testa, che per effetto della crisi si riduranno a 30.000 (cifra, scandalosa, ma esatta).  Indipendentemente dal fatto che rappresentino 3 partiti o 300, la spesa per i cittadini sarà la stessa, mentre la rappresentanza democratica lo sarà molto meno.G. V. (adatt. Renato Bolis)