LA DESTRA CALOLZIO

Q U A L I T A'


Il necessario per “vivere” è la qualità. Non tanto la quantità. Vivere meno ma vivere meglio, intensamente, brillantemente, soprattutto onestamente. Oggi, essendo passati dall’epoca della fame a quella delle diete, possiamo avere lo spazio, un po’ di tempo, qualche possibilità economica, per cominciare a porci come obbiettivo una nuova rivoluzione sociale: l’aristocrazia dello spirito, il godimento dei beni culturali, come l’imparare,il contemplare, l’ascoltare musica, il conoscere, la nostra storia, la storia. Tutti questi beni riguardano l’intelligenza, l’affettività, la sensibilità e rendono l’uomo capace del meglio e delle cose migliori.    Oggi in Occidente i poveri veri sono sempre più gli sprovveduti culturalmente, coloro che accumulano e buttano soldi in beni voluttuari, anche se avvolti in un involucro di apparente bellezza e utilità. Questa rivoluzione della qualità, non la si farà tuttavia, chiedendo più soldi o facendone di più; la si farà soltanto ponendo al centro la formazione del potenziale “aristocratico” che è in ogni “povero”.