LA DESTRA CALOLZIO

Camerata Ettore Muti, il gerarca scomodo. Presente!


Il 24 agosto 1943 veniva ucciso dai sicari di Badoglio, Ettore Muti, simbolo indelebile dell’arditismo e dei più alti ideali Fascisti. Badoglio in una lettera spedita il 20 agosto 1943 (4 giorno prima dell’omicidio) al capo della polizia definisce Muti una “minaccia”. Essa recita testualmente: Muti è sempre una minaccia… Il successo è solo possibile con un meticoloso lavoro di preparazione. Vostra Eccellenza mi ha perfettamente compreso. Ettore Muti nasce a Ravenna il 22 maggio 1902 All'età di 13 anni spinto da un impulso d’amore verso la patria fugge da casa per andare al fronte per combattere durante la “grande guerra”. Scoperta la sua giovane età viene rimandato a casa, ma dopo due anni ci riprova e grazie a dei documenti falsi riesce ad arruolarsi nel 6° reggimento fanteria, per essere poi assegnato agli Arditi. Una notte del 1918 compie una delle sue tante imprese memorabili, attraversò il Piave e costituì una “testa” di sbarramento col suo reparto. Degli 800 uomini solo 22 ritorneranno dai duri combattimenti.
Uomo spavaldo, generoso, imprevedibile e coraggioso, con un medagliere che pochi uomini o forse l'unico nella storia d’Italia può vantare: 1 medaglia d’ oro, 5 d’argento e 4 di bronzo al valor militare, 5 croci di guerra. 2 croci di ferro tedesche, 2 medaglie al valore (guerra civile di Spagna) 3 promozioni per merito di guerra e 3 medaglie commemorative (spedizione di fiume, marcia su roma, operazioni in africa orientale). Il generale Luigi Cadorna stupito dalle sue imprese gli disse: basterebbero venti soldati come te per vincere qualunque guerra. il Vate della Patria durante l’esperienza Fiumana lo ribattezzò “Jim dagli occhi verdi” per via delle imprese goliardiche e spericolate e anche per le sue “gesta” al di fuori dagli episodi bellici (amava le corse le scazzottate ma sopratutto le belle donne ) lo stesso D’Annunzio dirà di lui: Voi siete l'espressione del valore sovrumano, un impeto senza peso, un'offerta senza misura, un pugno d'incenso sulla brace, l'aroma di un'anima pura. Divenne segretario del PNF dopo Achille Starace. Asso dell’aviazione sempre pronto ad ogni più rischiosa missione, la morte lo sfiorava e lui ne godeva, in un solo anno svolge oltre 160 azioni di bombardamento colpendo sempre in maniera efficace il nemico, a tutt’oggi detiene il record mondiale di ore di volo in guerra e quello italiano per le medaglie conquistate in azioni di combattimento. Ci lascia una grande eredità fatta di coraggio, lealtà, e audacia.ONORE E GLORIA AL CAMERATA ETTORE MUTI. PRIMO MARTIRE DELLA R.S.I.G. Sastri