quel giorno

Le storie d'amore


Le storie d’amore non finiscono quando due si lasciano. Quella è pura forma, pura apparenza. Le storie d’amore finiscono quando due smettono di stupirsi. Quando il profumo dell’altro non sa più di buono, anche se usa sempre lo stesso shampoo. Le storie d’amore finiscono quando non ci si racconta più. Quando ci si spoglia da soli, quando facendo l’amore non si cercano più le dita dell’altro per intrecciarle con le proprie. Le storie d’amore finiscono quando ci si protegge da soli, dagli altri: quando i tramonti sembrano tutti uguali; quando le promesse sbiadiscono fino a cancellarsi, quando gli abbracci non sembrano più una casa su misura per due. Ma rimuginarci a cosa serve? Quando l’altro si siede accanto, ma lo sentiamo distante anni e anni luce, a cosa serve? A cosa serve recuperarsi, riprendersi, se non ci si tiene più? Ci vuole più coraggio a lasciarsi andare. Ci vuole più coraggio a guardarsi negli stessi occhi e a non vedere più gli stessi universi. Ci vuole più coraggio, a guardare da soli squarci di cieli nuovi. Non dico che non sia difficile, ma che cosa ci si guadagna ad inseguire qualcuno che non raggiungeremo più? Che senso ha mettere al centro della nostra vita, qualcuno che è sempre attento a sgusciare fuori, non appena intravede uno spiraglio? Ci si incontra per insegnarsi qualcosa, per crescere assieme, per costruire qualcosa di buono. Ma non è detto che tutto quel che si costruisce, poi, ci resti addosso sempre, ci resti accanto sempre. Bisogna avere la consapevolezza, delle volte, che quel che è stato non ritorna, ma doveva essere, perché altrimenti noi non saremmo diventati quel che siamo. Le storie d’amore finiscono. Quel che conta, però, è fare in modo che non ci annientino. Perché perderemmo quel che abbiamo di più prezioso: noi stessi.