Archivio del nulla

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non so dire molto, non conosco molte parole ed il mio sentire è quello che sai, fatto di niente, di budini bianchi, di barchette di carta piegata, di mollette per tener su frammenti , non ho il bon ton, non so a cosa serva il sorbetto tra le portate, uso dita delle mani per l'indecenza del  non si fa, porto dietro tutto il male in pacchetti colorati, a volte indifferente ad ogni tuo sentire e anche mio, col sadismo del distruggere per raggiungere il niente e scivolare in fondo, fino al mio fondo dove non c'è spazio che per me solo, così che possa amarlo indissolubilmente come bestemmia alla vita, chè altro non saprei .ma tu , ma tu, lascia compassione che in fondo non siamo capaci e datti a me come puttana al suo amante, per il compenso di un non reale, col suo tempo e il suo dove, dove suoni e canzoni  non riflettono tutti i colori, come il  buon tempo che alla sera dà quel passaggio di ombre e luci che sono come noi, fragili e  completamente incapaci di cose grandi...Sconvolgo, avvolgo e allontano, fuori piove ed io non capisco cosa mi porti a te, nel grigio che strugge ogni cosa, con la rabbia che soffoca ogni sentire, a canticchiare piano un ritornello pieno di se e ma, nel mio mondo di caldo e piumino, nell'arroganza di un " sei niente " come tutto quello che ora mi circonda, nella prepotenza dei voglio che non mi hanno mai concesso, e che ora nel mio cielo di stelle che basta un po di luce e nel buio poi si riaccende, mi impossesso pagando sempre pegno.Sono arlecchino, come le maschere che pezzo a pezzo incollo, e appendoAppendo me, inutile conbattente, dormo nel mio sonno e nel buio dove non puoi entrare, immagino tutte le mani che piano, ancora, mi passano accanto e dentro con quegli incapaci abbracci.Avvolgo, e la rabbia cresce, la pioggia forse è finita e lascia sull'asfalto macchie scure, come sulla mia anima.