senza nome

Giordano Bruno


Proprio 409 anni fa (17 febbraio 1600) la santa chiesa cattolica apostolica assassinò il filosofo e frate domenicano Giordano Bruno, bruciandolo sul rogo in Campo de' Fiori a Roma, condannandolo come eretico. Il filosofo fu divorato dalle fiamme con la lingua in giova, ossia costretta dalla mordacchia affinché non lanciasse improperi e maledizioni.L'8 febbraio 1600, inginocchio, fu costretto ad ascoltare la sentenza di condanna a morte per rogo. La storia narra che si alzò e ai giudici disse: «Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam» («Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell'ascoltarla»). Quei giudici non credo tremassero, la malvagità li aveva già corrosi. Stessa malvagità che spinge oggi il papa e la chiesa a condannare chi la pensa diversamente da loro. Giordano Bruno non è morto, vive in ognuno di noi, che ragioniamo con la nostra testa, senza affidarci alle barzellette cattoliche. Giordano Bruno è condannato in ognuno di noi condannato e zittito dalla chiesa cattolica su ogni tema.Guardando un documentario di History Channel su Benedetto XVI , il papa che imbarazza la chiesa, ho sentito una frase pronunciata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger (prefetto della congregazione della dottrina della fede, ex Inquisizione): "L'inquisizione fu un PROGRESSO perché da lì in poi nessuno poté essere condannato senza inquisitio, senza un'inchiesta. Anche all'epoca, insomma, era presente il concetto di giustizia".BANG!! Che belle parole! E chiamalo pure progresso… non oso immaginare allora cosa sia il regresso! E poi che belle inchieste"giuste" (sic!) fatte a suon di frusta, mordacchia e torture varie!Voglio ricordare Giordano Bruno e tutti gli altri VERI MARTIRI della libertà con questa canzone.Per chi volesse saperne di più basta un click Giordano Bruno