dialogo:di tutto...

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pochi minuti di attesa e arrivò un auto bianca,guidata da un tizio brizzolato con lineamenti delicati,ma vissuti.con voce gentile e un sorriso appena accennato mi salutò.fermò la sua macchina vicino alla mia e scese,presentazioni.rimasi un tantino perplessa dalla persona,nel darmi la mano con stretta decisamente decisa mi sentii strana.storia nuova di cui prendevo conoscenza in quell'istante.gradevole e irritante sensazione,volevo restare ma in egual misura scappare,non sapevo più cosa volevo fare.avevo iniziato a pensare a come scusarmi per andare via,non sapevo perchè non ero a mio agio,lui educato, gentile,sorridente,sguardo vivace,credo intuii in qualche modo che... ero in una sorta di confusione cognitiva.con totale sicurezza di se,iniziò a descrivere il luogo da visitare,parlò dei colori che offriva,dei profumi,del sapore dell'aria.iniziammo a camminare e di li a poco eravamo in mezzo ad un vasto terreno incolto,ma curato,pieno di tutto quello che lui mi raccontava.non ci volle molto per calmare tutte le mie strane emozioni vissute in quell'attimo,il tremore dei miei pensieri si era calmato e apprezzavo ogni istante di quella passeggiata.ero in abbigliamento appropriato ma mi muovevo come se dovevo difendere ciò che indossavo dai rami o dall'erba o dai sassi,lui trovava piacevole questo mio saltellare e si divertiva.dal voler fuggire via all'incontro mi ritrovai a desiderare che quel pomeriggio non avesse fine.una cosa mi colpì in modo particolare,parlava,sorrideva,era contento,divertito,ma i suoi occhi erano tristi.specie quando parlava di se,avrei voluto fargli un milione di domande,ma ero intimorita di sottoporlo a dei ricordi gravi,così mi astenni dal farlo e lo lasciai libero di parlare di quello che aveva piacere di dire...cercavo comunque di catturarne il sorriso in qualche modo,inutilmente però.il sole iniziava la sua lenta caduta all'orizzonte ci informava che il giorno ci stava salutando,anche per noi era l'ora del saluto,ci portammo alle macchine,io mi appoggiai alla mia,i raggi tiepidi coprivano il mio viso della loro luce,lui mi guardava,e mi chiese di non muovermi perchè doveva fotografare nella sua mente quella bellezza che a suo dire non aveva mai visto.passati alcuni secondi,mi chiese di chiudere gli occhi e adagiò le sue labbra sulle mie.un brevissimo istante,si spostò ed io lo guardai,sorrisi come per dare consenso,mi abracciò e rinnovò il bacio soffermandosi per un istante in più.volle scambiare i numeri di telefono e mi chiese quando poteva ricontattarmi,se ero libera di poter parlare;gli risposi semplicemente,quando voleva e quando poteva,dove sentirsi libero,perchè io volevo essere libera.