Io e la notte

LA CALUNNIA E' UN VENTICELLO


E’ senza dubbio una delle arie più famose (Atto I) dell’opera lirica Il Barbiere di Siviglia del 1816 di Gioacchino Rossini (musica) e di Cesare Sterbini (testo e libretto). E’ l’episodio in cui Don Basilio, losco maestro di musica di Rosina (protagonista femminile dell’opera e innamorata del Conte d’Almaviva),
“La calunnia è un venticello…”
La calunnia è un venticello un’auretta assai gentile che insensibile sottile leggermente dolcemente incomincia a sussurrar. Piano piano terra terra sotto voce sibillando va scorrendo, va ronzando, nelle orecchie della gente s’introduce destramente, e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar. Dalla bocca fuori uscendo lo schiamazzo va crescendo: prende forza a poco a poco, scorre già di loco in loco, sembra il tuono, la tempesta che nel sen della foresta, va fischiando, brontolando, e ti fa d’orror gelar. Alla fin trabocca, e scoppia, si propaga si raddoppia e produce un’esplosione come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un tumulto generale che fa l’aria rimbombar. E il meschino calunniato avvilito, calpestato sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar. 
  Un sorriso.... Dany