LIBERA_MENTE

Cyrano de Bergerac


Hercule Savinien Cyrano de Bergerac nacque a Parigi nel 1619, il 6 marzo per l'esattezza. Fu scrittore e drammaturgo ed i suoi romanzi fantastici lo fecero identificare ben presto come uno dei precursori della letteratura fantascientifica. Egli discendeva da un'antica famiglia parigina di piccola nobiltà e fino dai primi anni, la maggior parte dei quali trascorsi a Saint-Forget, si contaddistinse per il carattere bizzarro e fantasioso che nn si placò più di tanto neppure durante gli anni del collegio da cui uscì diciottenne assumendo definitivamente il nome di Cyrano de Bergerac. Nel 1639, a Mauzon, ebbe inizio la sua carriera nella compagnia delle Guardie e l'anno successivo partecipò all'assedio di Arras dove divenne celebre per la spavalderia ed i numerosi duelli ma ne ricavò anche due ferite, al collo ed alla guancia. Lasciò l'esercito dedicandosi alla letteratura quando entrò nel collegio di Lisieux e nello stesso periodo iniziò a frequentare l'ambiente mondano parigino dei 'libertini' dove incontrò Molière e Gassendi. La sua fama esplose in tutta Parigi solo quando iniziò a spargersi la voce che egli, insieme al cavaliere Lignieres, aveva costretto alla ritirata gli uomini del Conte De Guinche che comportò la perdita di due uomini ed il ferimento di altri sette. Successivamente, colpito dal 'mal francese' riprese a studiare dedicandosi anche a Galileo e Copernico. A trentatré anni era però già malato, solo ed in difficoltà economiche, per cui si affidò alla protezione del Duca di Arpajon ma, a soli trentasei anni, trovò la morte per le gravi ferite riportate nn in un duello ma dall'accidentale caduta da una trave.
Cyrano de Bergerac rimane comunque uno dei più estrosi scrittori del Seicento francese, una personalità veramente eclettica: romanziere, drammaturgo, autore satirico, epistolografo, in parte anche fisico (scrisse due trattati prima di morire) e fu un libertino ai tempi in cui quel termine coniava un'avanguardia culturale, una nuova filosofia di vita. La sua figura è quella che successivamente ispirò Edmond Rostand nel 1897 quando scrisse la celebre opera teatrale Cyrano de Bergerac.Le sue Lettere, datate 1654, sono uno dei più notevoli esempi di prosa barocchista francese:"Signora mia, non mi lamento solo del male che i vostri begli occhi hanno avuto la bontà di farmi; mi lamento ancor più della crudele sofferenza che provo a non vederli. Avete lasciato nel mio cuore, quando me ne sono andato, un'idea arrogante che, col pretesto d'esser nata da voi, si vanta d'aver potere di vita o di morte su di me".I romanzi fantastici, ritenuti precursori dell'odierna fantascienza, sono racconti fantastici estremamente vivaci., un viaggio meraviglioso, realistico e poetico, nei paesi della luna e del sole: L'altro modo o Gli stati e gli imperi della luna e Gli stati e imperi del sole.Tutto questo perché questo pomeriggio, tra le tante, mi sono canticchiata dentro una canzone, ripetutamente, incessantemente, una canzone molto bella e profonda.La canzone era questa,  la dedico di cuore a tutte le persone che amano, che hanno amato e a quelle che sospirano alla luna le proprie parole o le pene d'amore...CiranoMa quando sono solo con questo naso al piedeche almeno di mezz'ora da sempre mi precedesi spegne la mia rabbia, ricordo con doloreche a me è quasi proibito il sogno di un amore;nn so quante ne ho amate, nn so quante ne ho avute,per colpa o per destino le donne le ho perdutee quando sento il peso di essere sempre solomi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo.Ma dentro di me sento che il grande amore esiste,amo senza peccato, amo, ma sono tristeperché Rossana è bella, siamo così diversi,a parlarle nn riesco: le scriverò dei versi, le parlerò coi versi...Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,ma in questa vita oggi nn trovo più la strada.Nn voglio rassegnarmi ad essere cattivo,tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:dev'esserci, lo sento, in terra o in cielo un postodove nn soffriremo e tutto sarà giusto.Nn ridere, ti prego, di queste mie paroleio sono solo un'ombra e tu Rossana, il sole,ma tu lo sò nn ridi, dolcissima signoraed io mi nascondo sotto la tua dimoraperché oramai lo sento, nn ho sofferto invano,se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo.. Cirano.[Francesco Guccini]Buonanotte Sognatori