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Lallo Basket Sassoferrato - GS Adriatico Ancona 76-64


ZIZOU, MATERAZZI E IL PIPISTRELLOUna Lallo inenarrabile fa quello che nessuno avrebbe mai realisticamente immaginato possibile, e stravince una partita dal pronostico blindato. Ma non è più questa una Lallo da pronostici, non più una squadra da ragionamenti razionali (non già, altrimenti sarebbe già bell'è che retrocessa...) o da "vorrei tanto ma non posso": questo è un gruppo che si è forgiato nelle difficoltà di una stagione impossibile, e che avanti sempre insieme, in un unico corpo e una sola anima, si è costruita una delirante consapevolezza che la porta a fare cose inaudite. Che porta il valore di una squadra, ben oltre la somma dei valori individuali. Ben oltre i propri limiti.Questo il miracolo del coach quest'anno: aver sbattuto nella faccia di ognuno i suoi limiti, e aver convinto i compagni a far di tutto per andarvi oltre. Perchè là dove non ci arrivi da solo, c'è sempre qualcun altro, al tuo fianco, che può darti una mano e trascinartici.Così la Lallo vince, dopo una partita memorabile, e dai valori in campo altissimi. Valori: quanto questa squadra ha di più prezioso. Sono quei sentimenti sui quali si costruisce una stagione, un viaggio, un'avventura: e se saldi nel cuore di ognuno, finisce che a forza di costruire, e costruire, e costruire, ti guardi indietro e vedi... un miracolo. L'America, dal ponte di una nave data per naufragata appena lasciato il porto, una nave che si chiama Lallo: "... allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava: l'America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui, l'America".In mezzo la partita, allora (e in alto il pipistrello, a volar alto come faceva l'anno scorso, quando la Lallo era una corrazzata che vinceva e conquistava, fatta anche quella di uomini Made in Lallo, uomini da Lallo e allora chissà che "in un giorno di pioggia un viaggiatore...")... Coi sassoferratesi a partir bene, e tenere la testolina avanti. Fino alla fine del primo quarto, finito in parità e antifona al lento e inesorabile affondamento sotto i colpi del galeone nemico, costruito su individualità da far tremare le vene e i polsi, se confrontate con quelle lallose. Così la Lallo affonda, concedendo d'improvviso tutto il concedibile, al di qua e al di là del proprio campo. Finisce il secondo quarto, e si torna nello spogliatoio con le ossa rotte, e un urugano di urla a cercar di risvegliar coscienze.Quello che succede, al rientro in campo, è l'apoteosi: la Lallo fa paura, a giocarci dentro e a guardarla da fuori: una squadra affamata di palloni, prima ancora che di punti, e in natura la fame paga. Spietatamente paga. Sempre. E, su un campo, ben oltre i valori tecnici. E' così che davanti un pubblico incredulo, i neri di casa vincono il quarto 23-7 e mettono il risultato in cassaforte. Ci provano allora gli ospiti, colpiti nell'orgoglio di squadra nettamente superiore per capacità fisiche e tecniche, a ribaltare l'inerzia nel quarto quarto. Ma la Lallo allora non ha più paura, e continua a mangiare: palloni, centimetri e metri, secondi e minuti. La Lallo ha fame, la Lallo vince. Infila 46 punti nel secondo tempo, e stabilisce il proprio record stagionale di punti segnati (76, alla fine): troppo per chiunque, in questi giorni lallosi, voglia venire a vincere a Sassoferrato.Tabellini: Battistoni 23, Iagnemma 18, Falcioni 11, Mariani 7, Monaldi 5, Checchi 4, Rossi 4, Bonucci 2