la mia campagna

Cronaca di un paese normale


Roma ore 23:30, entrando dal Raccordo Anulare i primi chilometri della Tiburtina sono scanditi a passo regolare da presidi di prostitute che si posizionano a circa 50 metri una dall’altra per garantirsi un vitale spazio commerciale.Alte, gambe lunghe, vestiti succinti, tratti dell’Europa dell’est, talmente simili da sembrare tutte sorelle, ognuna ad aspettare la sua clientela, che puntualmente accosta scambia qualche chiacchiera, alcune salgono, altri ripartono di fretta, molti si limitano a gettare un occhio distratto.Ad intervallare queste postazioni regolari ogni tanto un camioncino con la porchetta, un paio di ragazzi addentano soddisfatti il loro bel panino accompagnato magari da una birra ghiacciata.Roma 23:45, via di Portonaccio, non ci sono parcheggi a pagamento o posti a sufficienza per tutti, bisogna invadere i marciapiedi con le auto o sistemarsi al lato del sottopasso ferroviario, ma la cosa va fatta secondo un ordine, c’è un solerte tizio di vistose origini indiane che ti urla a squarciagola il posto dove parcheggiare…ti incita a comprimere al tua macchina a quella dietro in modo di massimizzare lo spazio disponibile..pensi che a fine serata rischierà l'infarto...per i suoi servizi applica una tariffa fissa di 2 euro…solerte il comune ad organizzare questo servizio di parcheggio custodito notturno….Due piccoli episodi, frammenti di una quotidianità tra soprusi e stranezze che nonostante sia nato e cresciuto in Italia, vissuto a Roma per diversi anni ancora mi meraviglio di questa normalità italiana…e mi domando saremmo mai un paese normale??