Quotidianamente...

Post N° 275


Questa notte non riuscivo a prendere sonno (anche le marmotte piangono), ripensavo al disegno di Norman Rockwell del post qui sotto. Mi riconosco in quelle ginocchia sbucciate e nell’occhio pesto. Anche le treccine erano mie, era l’unica acconciatura che mia madre concepiva per me, sua unica figlia. Ma soprattutto quel sorriso un po’ furbo. Perché sì, le botte si prendevano per incapacità di prevenire i colpi o per inferiorità numerica ma si davano anche. Ho fatto un rapido calcolo e riporto la sintesi. Molto sintetica. Buco in testa poco sopra l’orecchio sinistro: 1 volta a carico di un compagno di giochi di mio fratello S.Occhio bucato con una forbicina presa a tradimento a mia madre: 1 volta a carico di mio fratello S. Occhio pesto per via di uno stivale (parte talone): 1 volta a carico di mio fratello S.Occhio pesto per via di un piatto finito sulla mia fronte: 1 volta a carico di mio fratello S.Caviglia slogata: 1 volta in una rissa generale tra fratelli.Polso slogato: 1 volta per via dell’imitazione (pessima) di Goldrake per fare sorridere mio fratello “piccolo”.Frangetta tagliata a tradimento durante il sonno: 1 volta, ho ancora dei dubbi sull’esecutore ma non sul mandante. Ginocchia sbucciate: troppe volte per ricordarle tutte.Grafi vari: troppe volte per ricordarle tutte.Seppellimento del mio gatto: 1 volta a carico di mio fratello S. (ha avuto la bontà di lasciare la testa e la coda fuori dalla buca).Gol subiti: tante volte, troppe volte altrimenti mio fratello “piccolo” smaniava e non ci andava di sentire le sue lagne infinite.Vittorie al Monopoli: scarse per via di mio fratello A. un baro di prima categoria. Bambole sventrate: tutte a carico di tutti i miei fratelli. Freni tagliati alla bici: ogni volta che l’usavano di nascosto e questo avveniva molto, troppo spesso.Tentativo di annegamento: il fatto che io sia viva ha del miracoloso. Ed eravamo considerati una famiglia modello. E c’è chi ha il coraggio di sostenere “chissà quanto sei stata coccolata visto che sei l’unica femminuccia della famiglia, l’unica tra tanti maschi”. Non è una lista esauriente, per senso di giustizia dovrei fare la lista dei miei misfatti. Basterà un sorriso sornione.