Quotidianamente...

Post N° 296


Alla fine il tecnico si è deciso ed è venuto a controllare di persona il problema del router, dell'hub (*)  e anche del server. Dopo due mesi di connessione a singhiozzo e dopo i miei vari tentativi di riportare il tutto ad una dimensione accettabile, ero sull’orlo di una crisi di nervi e ho lanciato l’anatema: da questo momento in poi, non toccherò più nulla, non sposterò più un cavo, basta, non è il mio compito. Avevo chiesto al gran capo una laurea in “cavologia”, lui si era messo a ridere dicendo che poteva essere fraintesa. Secondo me era (ed è) perfetto come titolo: faccio il jolly in questo ufficio mi sembra giusto avere un titolo in cavologia, che poi ricorda tuttologia e mi va bene lo stesso. Disgraziatamente, dal mio ultimo intervento nello spostare i cavi, la connessione si è ripristinata e non ha mollato un attimo; e la mia minaccia è andata persa nei meandri di questo ufficio. A volte, la mia credibilità è messa a dura prova. Oggi è arrivato il tecnico. E’ entrato nello sgabuzzino e ha confermato la sua diagnosi: così com’è questo router non dovrebbe funzionare. Questo cavo non dovrebbe stare qui. Dall’alto del mio titolo in cavologia,ho risposto che sarà come sostiene lui ma intanto da più di ventiquattro (24) ore, la connessione non si è mai interrotta e che dunque, per quanto mi riguardava, la sua diagnosi poteva andare a perdersi altrove assieme alla mia minaccia. Mi ha guardato dall’alto in basso (come se fosse difficile) e imperterrito ha chiesto il mio computer per eseguire vari test. Mi ha fatto firmare una bolla di accompagnamento e ha girato i tacchi. Ha sostituito il router ma non ha osato spostare i cavi. A voce alta reclamo la mia laurea (anche breve) in “cavologia” e che cavolo, me la sono meritata!  (*) Grazie alla correzione di Iofumodasolo