Quotidianamente...

La mia bici è diversa


Mah.. sì, oggi è proprio una giornata da mah.. Finalmente cielo limpidissimo e freddo polare. Così polare che ho pensato bene di riprendere la bici per venire in ufficio. Lasciando, ovviamente, i guanti al calduccio delle tasche. Ovviamente. Bello pedalare in città. Bello pedalare, fare slalom tra motorini impazziti e sempre a rincorrere chissà quale appuntamento importante. O semplicemente, vogliosi di complicare la vita ad una ciclista da strapazzo. Strapazzo perché io vado per la mia strada e mi frego di chi suona, di chi impreca per arrivare prima. La vita non è una competizione e non credo ci sia una medaglia per il traguardo tagliato prima. Sinceramente, non voglio tagliare il traguardo della vita prima della sua fine naturale. No. Voglio prendere tutto il tempo e tutte le precauzioni necessarie per arrivare ultima al traguardo della vita. Un impegno con me stessa.Ci vuole una sana dosa di incoscienza per spostarsi in bicicletta in una città congestionata dal traffico. Ci vuole una sana dose di menefreghismo per continuare a pedalare tra autisti di autobus rabbiosi, automobilisti con le dita leste sul clacson e motorini disposti a tutto pure di sgasare al semaforo e far arrivare al naso, il profumo della loro miscela. Un profumo che ricorda la campagna in fiore. Dopo, però, averci passato il peggiore insetticida possibile. Una meraviglia. Sì, fregarsene è l’atteggiamento giusto. E l’inquinamento? C’è anche camminando a piedi. Ho provato ad usare la mascherina ma mi sembrava di soffocare. Sgradevole. La mia bici è diversa. E’ innamorata delle Smart. Ha capito che sono le uniche automobili che non creano problemi. Piccole scatole che occupano poco spazio. Superare o essere superata da una Smart è quasi un piacere. Rispetto reciproco. La mia bici è diversa. Prova compassione per gli autisti dell’ATAC. Loro non possono scendere, parcheggiare l’autobus ad un palo e continuare a piedi. No. E si vendicano. Si vendicano, suonando per farsi spazio in corsie larghe quanto il vicolo di un borgo medievale. Si vendicano accelerando appena possono per farti sentire l’ebbrezza del vento tra i pedali. Si vendicano con la canzone melodica del loro clacson appena ti vedono distratta al semaforo. E come definire la scia di profumo che lasciano dietro di loro? Impossibile da descrivere. Ed io? Mi vendico. D’estate. Soprattutto degli automobilisti. Quando hanno i finestrini aperti. Inizio a cantare a squarciagola. Il mio canto è come il canto di cento campane impazzite. Una melodia per ogni orecchio umano. Non è colpa mia, sono nata con la vocazione del canto ma la mia voce è nata con le corde sbagliate. Canto lo stesso. Canto e mi passa. Mi diverte. Quasi mai si indovina le canzoni che io canto (eppure sono tutti canzoni da hit parade. Non proprio da hit parade, il mio repertorio è vasto e anche in questo caso non do importanza alle classifiche). A volte, qualcuno indovina il titolo ma solo perché ho “azzeccato” qualche parola del testo. Oltre ad essere stonata ho anche la dispettosa abitudine a storpiare i testi. E’ solo un fatto creativo. Niente di personale. Gli autori saranno anche bravi, ma la mia creatività non ha limiti.Questa mattina, però, ho notato un motorino (certo non il motorino ma il guidatore del motorino) che mi guardava e rideva, rideva, rideva. L’ho guardato. Mi ha guardato. Un duello di sguardi. Non capivo il motivo di tanta ilarietà. Con la mano ha indicato la mia testa. Un fulmine a cielo sereno. Prendeva in giro il mio cappellino colore zucca. Come se ci fosse da badare all’estetica! Ho fatto finta di niente. Con le dita, però, ha fatto il segno di Ok.. E continuava a ridere. Sotto ai baffi, ridevo anch’io. Un cappellino con le orecchie e un pompon, il tutto di un bel colore zucca non può passare inosservato.. Infatti, comprato appositamente perché di notte io venga notata! Ribadisco, non voglio tagliare anticipatamente il traguardo della vita e… in barba all’estetica, faccio di tutto per essere notata.. Anche se la mia bici non ha bisogno. E’ diversa e si nota comunque.. Core de mamma..