Quotidianamente...

Post N° 12


Sms della mia collega arrivato ieri sera: “Domani non sarò in ufficio. Tornerò direttamente mercoledì Se ci sono problemi rikiamami”. Odio la K.. La odio!Problemi perché non verrà in ufficio? Ma se stiamo ancora festeggiando. Io porto i pasticcini, il collega ci mette il cappuccino, il caffè, il thé e lo spumante (ma solo di venerdì).Problemi? In effetti, un problema ci sarebbe. Il collega ha proposto una colletta per spedire la mia collega in un lungo viaggio intorno al mondo. Il guaio è che nessuno è disposto a rinunciare alla tredicesima, al massimo si possono concedere dieci centesimi del proprio stipendio. E di dieci centesimi in dieci centesimi, non arriverà nemmeno a Frascati. Questo è un problema. E serio!Ci godiamo l’ultima giornata di “pacchia”. Domani si tornerà alla routine, alla quotidianità delle urla e degli sbuffi. E saranno dolori. Sto meditando di usare i tappi per le orecchie, di fare insonorizzare la sua stanza ma non basterebbe perché lei si sposta  per l’ufficio e ha il passo leggero di una mandria di bufali. Impossibile non sentirla. E’ vero che durante la sua assenza, mi incollo anche il suo lavoro, ma se Parigi vale bene una messa, la mia pace vale bene un carico di lavoro supplementare. Qualcuno ha avanzato la proposta di mandarla via visto che l’ufficio va avanti anche senza di lei.. E no, no! Sono insorta: in fondo, si ha bisogno della negatività per meglio apprezzare i piccoli doni della vita (non sono mica tanto sicura di quanto ho appena scritto.. uhm..). Ripeto quanto già scritto tempo addietro. La mia collega è lo specchio in cui ci dobbiamo riflettere. Lei rappresenta tutto quello che si potrebbe diventare, alla lunga, in un ufficio. E’ un modello. Da non seguire. La mia collega non c’è. Viva la mia collega! Fuori c’è il sole. Mi godo il momento.