Quotidianamente...

Post N° 14


Oggi mi sento una fattucchiera: fatture di qua, fatture di là.. iva di qui, iva di lì. Aglio, prezzemolo e basilico. Non c’entra il basilico? Fa niente, ci sta bene lo stesso. Apparizioni, sparizioni. Apparizione della collega sulla scena lavorativa. Sparizione del sorriso sulla faccia dei colleghi. E’ il primo giorno del suo rientro, non ci arrendiamo! Il collega è arrabbiatissimo. E’ venuto nella mia stanza a lamentarsi: uè ma l’hai vista? E’ arrivata da mezzora e già ha avuto il modo di mutare il mio stato d’animo. Basta, non la sopporto più!Caro collega, sono mesi che ti lamenti di lei. Caro collega sono anni che non la sopporto eppure ho imparato a conviverci. Dai, dai, pensa positivo! Non vedo niente di positivo in questa storia. Si stava così bene senza di lei. Caro collega la direzione è in fondo a sinistra (tanto per non confondere con il bagno che è, notoriamente, in fondo a destra), dunque per le lamentele sei pregato di fare qualche passo in più. Ufff, nemmeno tu mi capisci. Nemmeno io lo capisco?! Adoro questo ufficio. Tutti solidali. Tutti. Tranne una. I colleghi di ufficio sono, un po’, come i parenti, non si scelgono. Te li trovi lì, a volte, si è fortunati e si  va d’accordo con tutti, a volte no. Fa parte del gioco. E’ così. Ci vuole tolleranza.Questo era un ufficio in cui c’era molta armonia. Qualche bisticcio, ogni tanto, ma niente di più. Si stava bene. Il collega questo non lo sa, è arrivato quando già imperversava la mia collega. Ha avuto modo, però, di chiedere lumi anche agli altri colleghi e.. sono tutti d’accordo nel confermare che l’atmosfera prima del suo arrivo era migliore.La mia collega non è stata messa al bando. Si è messa da sola nel suo angolino. Per scelta? Non credo. No, è stato il suo comportamento che ha fatto sì che abbiamo imparato a tollerarla e niente di più.Come è il comportamento della mia collega? Semplicemente prepotente. Lei è quella macchina che, all’incrocio, brucia il semaforo rosso e prende gusto a spaventare il pedone sulle strisce pedonali. Non è una descrizione esagerata. No, lei è così. Perché è così? Ci sono varie teorie. Ognuno di noi ha la propria, ovviamente.La mia è semplicemente che lei non ama il lavoro che fa, crede che le sue capacità siano sprecate per le mansioni che svolge (e, forse, è vero). E’ frustrata. A suo tempo, le avevo suggerito di provare, almeno, a cercare qualcosa altro, di guardarsi intorno, perché così vive veramente male. Mi ha ringraziato. Però, non è successo nulla. Non ha, forse, trovato nulla o, forse, non ha cercato niente. E’ difficile trovare una nuova occupazione ancora più difficile lasciarne una tranquilla. Perché, va detto, questo ufficio avrà tanti difetti ma si sta bene. E’ possibile ritagliarsi tra le varie attività anche un po’ di tempo per altro (credo che avvenga in tutti gli uffici, o quasi). Non siamo pagati a cottimo e non siamo sorvegliati a vista. No, non si sta male. Anzi.E questo lei lo sa. Percepisce anche la nostra lieve ostilità nei suoi confronti ma non fa nulla per cambiare (oppure non può fare nulla), lei è convinta di avere un canale diretto con l’Alto e che noi siamo tutti incapaci di intendere e di volere (e potrebbe anche avere ragione, perché  no). Vive male ma con sé stessa prima che con gli altri. Sì, lo ammetto, se mi soffermo a pensare mi dispiace. Per lei.Io vado avanti, sorrido e vado avanti.. Non la ignoro (sarebbe impossibile) ma.. non mi curo più di tanto della sua aggressività. Non sono di gomma e niente mi rimbalza, è vero.. ma.. devo pure sopravvivere e questo ufficio (e la mia collega) non è tutta la mia vita.  P.s.: cara collega che dalla sede distaccata mi legge.. e ti diverti perché ormai sei fuori dal tunnel, potresti anche dare il tuo parere. A buon intenditore ;-)