Quotidianamente...

Post N° 54


Confesso, anch’io, ho un sogno. Anzi. Ai ev e drim!I liberatori di libri stanno organizzando una serata karaoke. Già la pronuncia  sembra una parolaccia. Sono stata invitata anch’io. Ed è tornato a galla il mio sogno. Il mio drim. Sì, confesso. Ho sempre desiderato cantare. Ma non cantare e basta. Il mio sogno si spinge ben oltre. Essere una miscela tra la Pfeiffer nel film “I favolosi Barker” e Jessica Rabbit. E’ un sogno. Tutto è lecito. Vorrei allungarmi su un pianoforte accarezzato dalle mani di Paolo Conte e cantare. Levare odi ad un improbabile cielo. Ammaliare il pubblico con la voce più suadente che ci sia. Rimanere indifferente agli sguardi, agli applausi. Indifferente a  tutto, presa esclusivamente dal canto. All’improvviso, come sempre, ritorno con i piedi al suolo e mi arrendo alla triste realtà. Sono stonata. E tanto. Senza speranze mi dicono le orecchie più indulgenti. Peccato. A me piace cantare. E canto. Mieto più vittime io con una sola canzone che le cavallette in una giornata estiva. Qualcuno ha proposto il mio potenziale canto come deterrente contro i vari nemici. Una sottospecie di missile, poco intelligente. Ovviamente. Qualcuno altro ha proposto di fare emettere un decreto ministeriale per vietarmi tale attività. Non mi curo di loro. Canto e mi passa. Prima o poi, riuscirò a realizzare il mio sogno. Sicuro. Al costo di assoldare gli spettatori.