La mia Irlanda

Day 4


Sabato mattina, ultima colazione a Dublino, nel nostro albergo. Poi un taxi fino all’autonoleggio. La guida a destra è un po’ complessa. Il cambio è come il nostro il che vuol dire che la prima è la marcia più lontana e la quinta è sotto la coscia. Tenere la sinistra, specie agli incroci poi… sulle prime è davvero complicato, per non parlare del rischio frontale nel voltare a destra nelle rotatorie. Usciamo agevolmente dalla città, attraversiamo quello che sembra il loro grande raccordo anulare e sulla N7, direzione Limerick e Cork, diretti verso il selvaggio West d’Irlanda. Sulla strada non possiamo evitare di fermarci ad Adare, un meraviglioso villaggio con le case con i tetti di paglia e tanti negozietti dove comprare souvenirs. Manco a dirlo, anche il nostro sabato irlandese, con la presa di contatto con la guida “al contrario” è accompagnato da un sole splendente. Fa quasi caldo, guido in polo, mentre Ale cambia i canali alla radio studiando a fondo le diverse stazioni locali, facendo foto e video. I colori di Adare sono fantastici. Proseguiamo fino a Killarney, dove ci accoglie nel b&b S. Antony’s Lodge la proprietaria, Mary, una ricca proprietaria di cavalli con tre figlie molto carine, un aspetto austero che contrasta con i suoi modi accoglienti e gentili. La stanza è bellissima. A due passi dal centro, un incrocio di un paio di strade costellate di negozi, pub e locali. Anche Killarney ha vocazione turistica, si trova nel cuore di un parco nazionale con delle bellezze naturali che tolgono il fiato ed è piena di turisti. Giriamo per i negozi e fortunatamente troviamo anche uno stock house dei maglioni originali fatti a mano nelle isole Aran, 200 km a nord rispetto a noi. Anche qui, superata una certa ora non si può far altro che andare al pub. Ed anche qui, squadroni di ragazzine ubriache si fanno portare da un posto all’altro dai taxi. La cosa bella è che nonostante il clima a dir poco festoso e l’ubriachezza diffusa, nessuno ti importuna.