A votare sempre contro...:)Nel 2004 la BINDI voleva il nucleare in Italiadaw-blogRosy Bindi è contro il nucleare. Il Pd, ovviamente, pure. Eppure nel 2004 la Bindi votava in Parlamento per riaprire due centrali nucleari in Italia da tempo chiuse. Avete capito bene. E non solo, chiedeva al governo di "considerare la convenienza di un programma nucleare ai fini di calmierare i prezzi dell'energia elettrica". Oggi, invece, se ne sono scordati. L'importante è dire no se Berlusconi dice sì, e dire sì se Berlusconi dice no.Rosy Bindi, solo pochi giorni fa, tuonava: "Il Governo blocchi i programmi sul nucleare". Da Milano, il candidato della sinistra alla poltrona di Sindaco, Pisapia, sentenziava che il capoluogo lombardo "è e sarà una città antinucleare". Niente di diverso da quanto ci si potrebbe aspettare, direte voi.Eppure, come scrive oggi sul suo blog Franco Bechis, nel 2004 tutti questi signori votarono a favore del nucleare, chiedendo non solo la riapertura di due centrali da tempo chiuse (Caorso e Trino Vercellese), ma anche di "considerare la convenienza di un programma nucleare ai fini di calmierare i prezzi dell'energia elettrica".Il problema è che questo ordine del giorno, presentato da due deputati di Forza Italia, ricevette parere contrario dal Governo, in quanto la discussione stava andando per le lunghe ed era preferibile fare in fretta. E allora, che c'è di meglio che tentare di mandare sotto Berlusconi, dissero i barricaderos sinistri? Nulla, tant'è che votarono compatti sì all'ordine del giorno. Bindi, Pisapia, Diliberto, Franceschi e perfino Vendola, quel Vendola che oggi afferma come il "nucleare sia una follia voluta da una cricca criminale", si schierarono per il ritorno dell'atomo in Italia.Oggi, misteriosamente, se ne sono scordati, almeno ufficialmente. D'altronde, se una cosa la propone Berlusconi, è obbligatorio dire no, sempre e comunque.Sono patetici, sono ridicoli, sono incommentabili. Anziché i politici, avrebbero fatto meglio a scritturarsi per una compagnia circense, almeno il loro far ridere sarebbe stato giustificato.
a votare sempre contro...:)
A votare sempre contro...:)Nel 2004 la BINDI voleva il nucleare in Italiadaw-blogRosy Bindi è contro il nucleare. Il Pd, ovviamente, pure. Eppure nel 2004 la Bindi votava in Parlamento per riaprire due centrali nucleari in Italia da tempo chiuse. Avete capito bene. E non solo, chiedeva al governo di "considerare la convenienza di un programma nucleare ai fini di calmierare i prezzi dell'energia elettrica". Oggi, invece, se ne sono scordati. L'importante è dire no se Berlusconi dice sì, e dire sì se Berlusconi dice no.Rosy Bindi, solo pochi giorni fa, tuonava: "Il Governo blocchi i programmi sul nucleare". Da Milano, il candidato della sinistra alla poltrona di Sindaco, Pisapia, sentenziava che il capoluogo lombardo "è e sarà una città antinucleare". Niente di diverso da quanto ci si potrebbe aspettare, direte voi.Eppure, come scrive oggi sul suo blog Franco Bechis, nel 2004 tutti questi signori votarono a favore del nucleare, chiedendo non solo la riapertura di due centrali da tempo chiuse (Caorso e Trino Vercellese), ma anche di "considerare la convenienza di un programma nucleare ai fini di calmierare i prezzi dell'energia elettrica".Il problema è che questo ordine del giorno, presentato da due deputati di Forza Italia, ricevette parere contrario dal Governo, in quanto la discussione stava andando per le lunghe ed era preferibile fare in fretta. E allora, che c'è di meglio che tentare di mandare sotto Berlusconi, dissero i barricaderos sinistri? Nulla, tant'è che votarono compatti sì all'ordine del giorno. Bindi, Pisapia, Diliberto, Franceschi e perfino Vendola, quel Vendola che oggi afferma come il "nucleare sia una follia voluta da una cricca criminale", si schierarono per il ritorno dell'atomo in Italia.Oggi, misteriosamente, se ne sono scordati, almeno ufficialmente. D'altronde, se una cosa la propone Berlusconi, è obbligatorio dire no, sempre e comunque.Sono patetici, sono ridicoli, sono incommentabili. Anziché i politici, avrebbero fatto meglio a scritturarsi per una compagnia circense, almeno il loro far ridere sarebbe stato giustificato.