la moscacieca

Budapest: guerriglia urbana


Manifestanti di estrema destra sostenuti da teppisti di squadre di calcio hanno attacato la sede della televisione nazionale occupandole per alcune ore. E' stato appiccato un incendio e alcune auto sono state distrutte. Circa 100 polizioti e 50 manifestanti sono rimasti feriti dagli scontri che sono durati gran parte della notte.Il tutto è nato perchè una radio ha mandato in onda una registrazione audio di una intercettazione avvenuta un mese dopo le elezioni parlamentari nella sede del partito socialista che ricandidandosi aveva vinto le elezioni.Nell'intercettazione il premier Ferenc Gyurcsany, 44 anni ammette che nella vecchia legislazione non era stato fatto nulla per il paese e che hanno mentito per piu di un anno sulle reali condizioni economiche dello stato.Ferenc Gyurcsany, messo alle strette ha ammesso che l'audio è autentico.Così l'opposizione di destra, guidata dal partito Fidesz, si è presentata davanti al Parlamento nella capitale ungherese per chiedere le dimissioni immediate del primo ministro. Una parte dei dimostranti, circa 2-3 mila persone in serata si è poi diretta verso la sede della tv di Stato chiedendo di leggere un comunicato. A questi manifestanti, in gran parte di estrema destra, si sono aggiunti, come sostenitori, hooligans molto noti tra gli ambienti teppistici delle squadre di calcio.Nella tarda serata ci sono state altre manifestazioni in città ungheresi come Eger, Debrecen e Miskolc.In mattinata la situazione a Budapest è tornata nella normalità. Secondo un sondaggio realizzato lunedì da Szonda Ipsos, il 43% ritiene che Gyurcsany debba immediatamente lasciare l'incarico, mentre per il 47% dovrebbe restare.L'Ungheria, sotto il profilo dell Unione Europea, raggiungerà il 10,1% del pil, il più elevato tra i paesi partecipanti.  durante la campagna elettorale,  Gyurcsany, aveva proposto la riduzione delle tasse ma ha annunciato aumenti e un taglio del budget per 64 miliardi di dollari nel 2007 per riportare il deficit sotto controllo.Secondo testimoni, i dimostranti della notte gridavano lo slogan «56-56», data dell'invasione dell'Ungheria da parte dei soldati del Patto di Varsavia, e sventolavano bandiere nazionali bucate, come quelle del 1956 con un foro centrale al posto della stella rossa.Ricollegandomi al precedente post su Al Qaeda è evidente che la situazione mondiale è scadente su molti fronti e queste vampate di violenza incontrollabile sparse per il mondo, che nascono a seguito di "particolari stimoli", sono tra loro tutte molto simili.