la moscacieca

Sofia


Ricollegandomi al post su Saddam mi è tornata in mente una giornata di diverso tempo fa. Discutevo insieme a Sofia, la proprietaria cinese di un ristorante, il tema della condanna a morte.Il suo è l’unico ristorante in cui più abitualmente vado tra quelli cinesi che conosco.Gente semplice dal sorriso sincero dediti ad un lavoro autonomo che riscontra le stesse identiche problematiche di tutti i lavoratori autonomi italiani.Sofia è una persona molto alla mano e gli piace spesso confrontarsi.Nel ristorante non c’era un gran da fare, così abbiamo potuto parlare di diversi argomenti.Ho avuto l’opportunità di fargli questa domanda: “ Sofia, ma tu come consideri la pena di morte nel tuo stato d’origine?”.Lei mi rispose che la trovava una questione giusta. Se una persona non rispetta determinate regole sociali; se uccide, deve essere eliminata perché è un pericolo per gli altri.Io allora gli chiesi: “Sofia, per te è importante la vita?”Lei disse di si, che la vita è molto importante e deve essere tutelata. Per queste motivazioni mi diceva che la pena di morte è un sistema giusto da applicare in uno stato.”Ma allora Sofia, come fai a dire che la vita è importante se poi tu stessa sostieni che sia giusto uccidere in determinati casi?” gli chiesi io.Sofia a quest’ultima domanda non sapeva più come rispondere. Era rimasta interdetta.Certo non subito, ho insistito sullo stesso punto parecchie volte tornando sempre indietro sulle sue affermazioni dicendogli che, se uno stato uccide un assassino per questioni di giustizia, è anche lo stato stesso un assassino, perché adotta lo stesso comportamento del condannato.Quel comportamento che lo stato vorrebbe reprimere.Senza lasciare nessuna traccia educativa , a nessuno, della sanzione inflitta.Ascoltandola e riportandola sulle sue credenze più volte si rese conto delle sue contraddizione.Mi stupii molto la sua presa di coscienza quando affermò, con la sua semplicità e con quel coraggio tipico di chi riesce a mettersi in discussione: che le mie erano parole sensate.Quel giorno mi fece uno straordinario sconto omaggiandomi del gelato fritto di cui io vado matto e di una bella dose di grappa cinese alle rose.Sono uscito un po’ storto dal ristorante per via dei fumi dell’alcool, ma con un gran sorriso ho alzato gli occhi al cielo godendomi il panorama azzurro di quel giorno.