la moscacieca

Il Batistì


Colto da un infarto mentre sollevava un sacco di mais per metterlo su un carretto, fuori dalla sua stalla, a Castel Cerreto. È morto così, da agricoltore a 75 anni, Luigi Ornaghi, il “Batistì” de “L'albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi, vincitore della Palma d'oro a Cannes nel 1978Era uno dei volti più celebri della campagna bergamasca: con i suoi baffoni neri, il cappello e gli stivali, era diventato un simbolo del lavoro nei campi, delle fatiche e delle difficoltà di chi coltiva la terra.Nato alla cascina Peliza nel 1931 (era coetaneo di
Olmi), da ragazzo si trasferì con la famiglia alla “cort del Milio”, uno dei cascinali del Cerreto. Dopo due anni in fabbrica alla Baslini, dedicò tutta la vita ai campi. Ermanno Olmi, che cercava gente vera, non attori professionisti ma veri  contadini, trenta anni fa lo scelse tra i tavolini del bar delle Acli. Da quel giorno divenne il Batistì.Ero un bambino quando la Rai mandò in onda questo film. Quelle immagini sono rimaste dentro di me come delle scene oniriche e nelle analogie della vita quotidiana raramente riaffiorano. Quando accade si portano con se quei sentimenti tristi e pietosi di una realtà dura fatta di nebbia, freddo, terra e vita. Uomini umili e silenziosi che oggi, purtroppo, non esistono più.Buon Viaggio Luigi.