la moscacieca

DVD: Water


E’ la storia di Chuya una ragazzina di appena otto anni che viene allontanata dalla sua famiglia e trasferita in una casa ritrovo per vedove indù, per espiare la colpa d’un marito perso e mai conosciuto, attraverso l’eterna penitenza imposta dai testi sacri. Ambientato nell’India del 1938 Chuya tra veglie e preghiere porterà una ventata di freschezza e di scompiglio che contagerà l’affascinante Kalyani, giovane vedova innamorata di Narayan, un fervente idealista sostenitore di Gandhi.Il film denuncia anche una condizione di disagio che ancora oggi, a distanza di cinquant’anni dalle conquiste del "profeta" Gandhi, contagia centinaia di migliaia di donne costrette alla ferrea osservanza delle pratiche religiose.Questo film non ha avuto un gran successo ne in termini di botteghino ne tanto meno di critica e come al solito io rimango sempre molto affascinato dai film che ricevono questi risultati. Significa che sotto sotto c’è qualcosa di talmente bello ed interessante che sfugge ad un pubblico ormai assuefatto di nullità.In sintesi posso dire che è un meraviglioso racconto che evidenzia il conflitto eterno tra una fede fatta di scritture sacre e la coscienza umana. Un tema più che mai attuale e revisionabile in qualsiasi contesto religioso dal momento che il termine “religione” deriva da “religere” che significa riunire o meglio portare ad “uno” secondo la visione puramente cristica ed universale.Il film trasmette, nel silenzio di un istituzione religiosa, l’espressione di una volontà che preferisce lasciare l’uomo in una visione illusoria come quella della storia di Chuya in cui le vedove sono costrette, da una legge sacra mal interpretata, a vivere in una situazione penosa, di degrado e prive di speranza.