la Panchina.

} cinque.


Allùr...non so come cominciare, oggi. Magari comincio con il dire che non amo particolarmente le fiction italiane, che ormai pullulano la televisione ogni settimana con un nuovo personaggio: chi manca all'appello? Hanno filmato praticamente tutti...! Eppure - ahimè! - me le guardo lo stesso. Un pò perchè seguo mia madre, cui invece piacciono, un pò perchè alla fine mi commuovo quasi sempre (eh già, per chi non avesse letto il post precedente e pure i commenti, sono una piagnona incallita!). Ad esempio...chi ha visto "Caruso - La Voce dell'Amore" su Rai1, queste ultime due sere?Beh, io sì. Altrimenti che scriverei a fare? xDDevo dire che, rispetto a molte altre fiction, questa mi è piaciuta. Come poche. Non conoscevo Enrico Caruso [ammetto la mia ignoranza al riguardo], nè quali opere teatrali avesse cantato (una miriade, con mio stupore! o.o), nè che fosse arrivato a farsi conoscere fino in America...men che meno potevo sapere la sua vita privata. E, infatti, è stato incredibile come i Produttori siano riusciti a legare carriera e vita personale in un connubio così perfetto: entrambi non potevano esistere, per lui. O l'uno o l'altro. Forse è un pò triste, ma è quel che è venuto fuori dal racconto televisivo. A volte mi chiedo se sia una buona cosa creare un film su una persona, per quanto grande sia stata: dopotutto, si deve raccontare non solo il bene che ha dato, ma anche il male, i difetti. E il fatto che lui non sia andato neanche al funerale del padre...beh, mi ha colpita. Come Ada (la moglie) che viene dipinta - e forse lo è stata davvero - come una madre senza cuore per buona parte del film. Ha avuto tre figli, di cui due con Caruso, e li ha abbandonati tutti, fin quando lui non glieli ha riportati perchè - forse - non era stato capace di avere una vera famiglia. Cosa che invece riesce a rimediare con la sua seconda moglie Dorothy: con lei forse è riuscito a scoprire cosa significa crescere un figlio ed essere innamorati; infatti, nell'ultima scena, lui ride e scherza (nonostante morirà dopo qualche ora) davanti alle tre donne della sua vita, nonostante tutti i dolori e i cuori spezzati.Lui è stato un grande della Musica...ma davvero tanto. E' vissuto solamente per il Canto e per l'Arte, sacrificando tutta la sua vita e la sua salute; infatti era malato da tanti anni della malattia di cui poi morirà, eppure si è sforzato oltre ogni misura, si è trattenuto con una grandissima forza di volontà, pur di avere la Libertà che gli veniva dal canto. E' ammirevole, in un certo senso. Almeno per quanto riguarda la sua determinazione e la sua gioia nel donare qualcosa di speciale al mondo intero: la sua voce. Lo dico con il cuore, che nel mio piccolo canto anche io, in un coro polifonico (ma non starò mai a quei livelli, sia chiaro
)...e la gioia che si prova nel dare spazio alla propria creatività, alle proprie capacità...è una cosa fantastica.Devo dire che mi sono piaciuti anche gli attori; a parte tutti quelli minori e secondari sui quali non mi soffermo, lui - il protagonista - è stato davvero spettacolare. E neanche sapevo fosse un vero Tenore...! Si chiama Gianluca Terranova ed è incredibile come l'hanno reso molto molto molto somigliante al vero Caruso! E se non ci credete, ecco il confronto:
Qui c'è il suo sito:
. Ed è - secondo me - davvero un bravo attore, oltre che di televisione anche teatrale, oltre ad essere bravissimo come Tenore. E' dimagrito 10 kg per questa parte...se non è immedesimazione questa...! :PVi lascio con due bellissime canzoni: la prima è "Caruso" di Lucio Dalla, la seconda è "Vesti la giubba" tratto dall'Opera "Pagliacci" di Ruggero Leoncavallo, cantata dal vero Enrico Caruso.  " La vita mi procura molte sofferenze. Quelli che non hanno mai provato niente, non possono cantare. "" Cosa occorre a un cantante? Un gran torace, una gran bocca, il novanta per cento di memoria, il dieci per cento di intelligenza, molto duro lavoro e qualcosa nel cuore. "" Prima di entrare in scena... devo fare qualcosa per diventare nervoso. "