Language Is A Virus

Post N° 190


L’odore dei morti te lo porti appresso ovunqueTi s’appiccica addosso come colla sui vestiti nei capelliChe quando qualcuno ti passa vicinoSubito lo senti direQuello fa il becchinoMa ai morti bisogna portarci rispetto dico ioNon si può tirarli fuori dalle bare E buttarli assieme come bestie Senza pensare che non succede nienteIo che ci lavoro So che un giorno saliranno tutti da sottoterraCon le ossa e quello che c’è rimasto addossoE dovremo rendergli conto di come li abbiamo trattatiLo chiamano giorno dell’apocalisse lo chiamanoMentre invece dal cieloVerranno giù quattro cavalieri e chissà quant’altroE non è che non ci si può credere a cose del generePerché lo vanno dicendo in chiesaE so pure che di notte Quando il cielo si fà nero come l’inchiostroL’unico rumore che sento Camminando tutto solo per il camposantoÈ lo squittire dei topi là sotto che s’azzuffanoPer un pezzo di carne umanaA me hanno sempre dettoChe per permetterti di rompere le regolePrima le devi conoscere per beneE poi andarci d’accordoE allora per non sbagliare non sgarro E faccio quello che mi diconoPer questo non ho paura di nessuno ioManco dei morti Immagine: Albrecht Durer “Apocalypsis cum figure”