Dedicato a..Andrea

II CAPITOLO


Ops..errata corrige…la mia storia con Andrea è iniziata aprile 1995…Provavo delle sensazioni uniche, il mattino mi risvegliavo con un desiderio di andare in ufficio e stare con lui, mi preoccupavo di essere sempre in ordine, sempre carina ed ero  timorosa delle sue critiche. Fino allora il mio unico pensiero era accudire ai miei figli, preparare la cena x il marito e sbrigare le faccende di casa, insomma ero la perfetta mogliettina e mamma, sciatta e casta. Avevo tutto, non mi mancava nulla e non ero interessata ad altro, nel mio regno stavo bene. Nella ns. storia  complice fu un concorsoLeggemmo di un concorso su un quotidiano e decidemmo di parteciparvi ma senza inviare il tagliandoScrivemmo le risposte in una busta chiusa che fu riposta in un cassetto, da aprirsi solo alla scadenza, qualche mese dopoDa qui iniziammo a fantasticare sul probabile vincitore e sulla scelta delle penitenzeSe avesse vinto lui, io mi sarei dovuta vestire in un certo modo, praticamente look estremamente sexy, mentre se avessi vinto io lui avrebbe dovuto vestirsi con un tocco di femminilità e comprare una rivista hard facendo delle domande all’edicolanteArrivati alla scadenza, con sommo dispiacere di entrambi, non ci furono né vincitori né vinti, ci fu il pareggioIl ns. progetto di passeggiata erotica continuò, oramai eravamo troppo presi l’uno dell’altraCosì ché  mi propose di  uscire una sera dopo l’orario d’ufficio x fare un giro in centro e lui mi avrebbe acquistato un completo intimoAccettai anche se ero molto combattuta,  mi sentivo in colpa nei confronti di mio marito, già avevo la sensazione di averlo tradito, ma il desiderio x Andrea ebbe il sopravventoEra il 20 novembre del 1996.  La giornata trascorse fantasticando su quello che sarebbe avvenuto poche ore più tardi.All’ora stabilita, andai all’appuntamento, salii sulla sua auto e ci dirigemmo verso il centroEntrammo nel negozio d’intimo, disse alla commessa di farmi provare dei coordinati Io ero molto impacciata, volevo farmi vedere con l’intimo addosso, ma ero talmente emozionata che non riuscii a far nullaQuando uscimmo dal negozio, iniziammo a ridere sul ns. comportamento e sul ns. evidente imbarazzoLui mi abbracciò ed io sentivo adrenalina salire in continuazione, ero decisamente incredula x quello che mi stava accadendoAl ritorno, ci fermammo in auto x un ultimo saluto e lui mi diede un bacioPenso che quello sia stato il momento più emozionante della mia vita, adesso ripensandoci mi stanno già aumentando le palpitazioni!Al rientro a casa, ero talmente confusa e fuori di me che non mi resi conto di nulla, non riuscivo nemmeno a parlare, a guardare i miei figli e x paura che mi si leggesse in viso, andai a dormire prestissimo, ma naturalmente passai la notte sveglia, a ripensare in continuazione ad Andrea