Panty ricomincia

POCHE RIGHE DA UN GRANDE UOMO


“Ti ricordi vaffanculo?Era dedicato a te infame cacciatore di audience che mi hai impallinato per anni con le tue facili battute, le allusioni e perfino le tue lezioni di morale, che mi hai messo nel congelatore delle tue radiotelevendite bisbigliando "non ce lo voglio porta sfiga". Tu sei lo stesso che faceva gli scongiuri al nome di Mia Martini per far ridere tutti, forse anche me, che ero un orchestrale; poi io l'ho conosciuta e tu no, io ho sentito cantare la sua anima e tu no, io ho suonato per lei ne "Gli uomini non cambiano" e tu no, ho cantato le sue canzoni e tu no quando se ne è andata io mi sono sentito un pò stronzo e tu no; hai solo cambiato mira e hai puntato il tuo fucile su di me ma io non ho la sublime femminile pazienza di Mimì; io sono qui vivo, volgare quanto te se serve e ti rimando a fanculo. Non ritiro una parola di quelle che ho scritto nelle mie canzoni: sono storie che ho sentito e vissuto e appartengono a migliaia di persone delle quali sono stato solo un intonato portavoce e non smetterò di fare musica finchè avrò uno specchio che mi ascolta; io vivo in un pianoforte che è più grande della tua casa io ho una bellissima ragazza che tu non potrai mai avere: la musica. La jella non esiste credimi c'è solo il bene e il male e io avrò fatto come tanti sia l'uno che l'altro ma nel 2001 in pieno rimescolamento storico-morale, dove l'accettare gli altri sarà l'unica soluzione, fra tutti i "diversi" bianchi neri ebrei cattolici omosessuali e non, è l'ora di togliere dal vocabolario della vita la parola jettatore. Lo jettatore di quartiere può cambiare quartiere quello di scuola può cambiare scuola o città ma uno come me, bollato in radio o in televisione dalle tue battutacce cosa deve cambiare? Paese? Lavoro? No grazie, arivaffanculo!”Scritta qualcosa come tre anni fa...Marco sei un mitoBACI SPARSI A TUTTIBy Pantereddy