DAVANTI ALLA PAROLA

SENZA ALCUNA APERTURA DEL CUORE NEPPURE I MIRACOLI RIESCONO


16 gennaio 2014 I SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI – GIOVEDÌ 
     Mc 1, 40-45 In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.   La pagina di Marco racconta lo stesso episodio del brano di Luca (Lc 5, 12-16) che costituiva la pagina del Vangelo dell’11 gennaio. E vale da un lato il commento fatto allora, anche se questo racconto di Marco mette in luce la “severità” con la quale Gesù ordina all’uomo di non dire a nessuno del miracolo avvenuto, severità che può apparire strana, se non fosse che in effetti l’ordine di Gesù viene trasgredito. L’uomo racconta ai quattro venti l’accaduto, e Gesù è costretto a nascondersi dalla folla che lo cerca, forse nella speranza di ricevere miracoli simili. La sensazione, rispetto all’altro brano per altro così simile, è che qui Gesù sia meno “amorevole”, anche se è possibile da un lato che si tratti solo di un problema di traduzione (?), o che sia la sensibilità diversa dei due evangelisti a sottolineare un certo atteggiamento piuttosto che un altro.  Alessandra Callegari