DAVANTI ALLA PAROLA

E' TEMPO QUESTO PER RIVEDERE SU QUALE FONDAMENTO STIAMO POGGIANDO LA NOSTRA VITA


TEMPO DI QUARESIMA SABATO DOPO LE CENERI   
       In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».   La presunzione d’essere a posto e di non dover  rimproverarsi niente è quella che spesso ci accompagna nella vita. Oggi lavoravo un’aiuola e non mi sarei mai immaginato che andando di poco sotto la superficie del terreno fosse  pieno di sassi e più ne toglievo e più ne venivano fuori di piccoli e di grandi.   .  
 .  Solo quando ci guardiamo dall’esterno appaiamo belli ai nostri occhi e senza ombre ma se un poco cominciamo a guardarci dentro ecco che scopriamo un mondo di durezze che tanto hanno di simile ai sassi di cui sopra. Insomma ci immaginiamo buoni, ma come ha detto Gesù di buono c’è solo Dio e dunque noi siamo sempre esposti al peccato ed abbiamo sempre bisogno di convertirci e chiedere al Signore un aiuto per non cedere alle tentazioni. .  
  .Gesù poi ci aiuta a guardare agli altri senza pregiudizi e cioè senza quel peso che viene dal passato e che accolla agli altri i loro errori come macigni di cui non si possono liberare. Ed è il momento del tempo presente che è sempre l’occasione a portata di mano per cambiare tutto e per dare ad ogni uomo una buona occasione per essere diverso grazie al nostro andargli incontro proprio come ha fatto Gesù.   La nostra vita e la Parola   Spirito Santo che sei una piena d’amore nell’oceano infinito dove dimora il Padre ed il suo Figlio Gesù donaci una scintilla di questo tuo trasporto per amare coloro che noi ed il mondo giudicheremmo indegni d’essere amati.   Michele Sebregondio (www.montetabor.de)