DAVANTI ALLA PAROLA

CENANDO CON GESU'


CENANDO CON GESU’Sei, Signore, sulla soglia della morte, e tutto in te diventa incandescente,come il lavare i piedi ai discepolie dire parole eterneCome quelle dove non basta amare i fratelliSe non li si ama come tu li ami:con un desiderio così forte di non perderlida farti attraversare il cammino della morte.Tu però dici d’essere la ‘vita’E quando avverti  che il mondo non ti vedrà piùAggiungi che i  discepoli ti vedranno ancoraEd anche tra noi qui s’avvera la tua parolaChe chi ha gli occhi fissi in questo mondoMai ti potrà vedere perché il tuo regnoE’ interno  solo ad un cuore largo, paziente, di lotta e credente che non da noi ci salviamoma con il ricevere un dono che vien d’altrove. E così rincuori  i tuoi discepoli dicendoChe vai e poi subito ritorni.Signore, tutto hai fatto per far soffrire meno i tuoi amatiChé,   seguendo la lunga tradizione  del Padre tuo celeste,Hai detto sempre prima quel che viene dopoIn  modo d’aiutarli a capireE non sedurli puntando solo  al cuore.Tu così dici che torneraiE che breve sarà il tempo dell'assenzaMa i discepoli  come potrebbero capireChe davvero tu saresti caduto in mano dei nemiciE che addirittura saresti morto?No, questo   era  impossibile da credere Come del resto anche a noi succede Quando non crediamo che dopo  la mortevi sia tutta un'altra vita che ci aspetta .Eppure, Signore, questo vuoi dirci che la morte non può averla vinta sulla vita.Forse sarebbe giusto per noi perderla Dal momento che le nostre miserie sono grandi Ma in Te che sei stato uno splendore Come poteva la morte alzare per sempre la sua bandiera? E non l’alzò ché subito, appena il tempo del dolore,  ti videro  vivo come avevi detto.E dunque questa tua Pasqua é un gran regalo per noiPerché, appena morti, vivi saremoIn un altrove che sarà la tua sorpresaSe é vero quello che hai dettoChe andavi a prepararci un posto.Ora senza più pensare a questa gioia vogliamo entrare nel tuo momento ed avere il cuore oppressoPerché  é vero che dopo si viveMa nel frattempo c'è la tragedia del passaggioE noi vogliamo, per quel poco che possiamo,Entrarci e stare a te vicini.