DAVANTI ALLA PAROLA

ASCOLTANDOTI NELLA TUA ULTIMA CENA


Signore, parlando dei tralci secchi e bruciatichi davvero avevi in mente?il tuo amato Giuda, era lui che volevi salvarema il duro di cuore non ne volle sapererivelando, purtroppo, che anche Dio si piegadavanti a chi non vuole amarlo.Eppure l'amore mai demordee cosí gli hai dato un boccone prelibatoe poi gli hai detto di fare ció che volevapensando che poi davanti al suo atto efferatoIl pentimento prendesse il sopravvento.E poi hai parlato del Padre, del Paraclito che ci avresti inviatoE di un mare denso di parole eterneper rincuorare, aprire alla gioiaEd avvertire delle persecuzioniin una profusione di vicinanza che nello stesso tempo che annuncia la dipartitaassicura il ritorno.Signore, ci hai amato di un amore infinitoe si vede da come ti comporti in questa tua cena ultimaché non hai solo dottrine da darcima una vita da consegnarci, la tua.E ci lasci il tuo Corpo ed il tuo Sanguecome pasto divino in un'unione trasformante in cui i nostri corpipossano insieme un giorno presentarsi al Padre.Si avvicina ora a grandi passi la nottee le potenze oscure ti aspettano fuori.Tu non fuggi ma vai verso il futuro che hai preparatoperché venendo al mondo lo sapeviche ti avrebbero ucciso,perché il mondo non perdona chi dice il verochi pratica la giustizia, perdona i peccatie fa sempre del bene.Noi staremo con te in questa notte buiama con la nostra miseria simile a quella dei tuoi dormienti discepoliEssendo infinitamente al di sotto di ciò che necessario sarebbe,ma tu abbi misericordia della nostra pochezzae donaci quella pace e quel perdonoche ci hai guadagnato con il tanto soffrire.