DAVANTI ALLA PAROLA

GESU' CI FA PENSARE : com'e' possibile essere nella gioia quando le difficoltà vorrebbero travolgerci?


V SETTIMANA DI PASQUA - GIOVEDÌ   
     Gv 15, 9-11 In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».   Oggi una persona mi ha detto:”Come si fa ad essere nellA gioia quando. ad es, ci si trova in una situazione di guerra come in Siria?”. Se dovessi prendere dalla farina del mio sacco dovrei dire che ciò è impossibile infatti o in questa come in tante altre situazioni difficili è come se fossimo travolti da un tornado dove dobbiamo solo pensare a salvare noi stessi e possibilmente anche  gli altri e basta.   . 
 .  Ma Gesù pensa diversamente e ci dice che anche nelle situazioni le più drammatiche occorre dimorare nella gioia. Anzitutto cerchiamo di capire di che  gioia si tratta e dobbiamo dire subito che non può essere superficiale e ridanciana perché offenderebbe chi ci sta vicino e sarebbe anche per noi una gioia deresponsabilizzante  e fuori luogo.  .  
 .  Ed allora di che gioia si tratta? Gesù ce lo dice e cioè quella di sapere con certezza d’essere amati da Lui. La risposta dunque al nostro problema è questa: se al momento della tragediadimoriamo nel Signore possiamo essere toccati sì esternamente ma essa non può abbattere il nostro spirito perché esso è saldamente collegato ed inserito nel circuito dell’amore divino.  .  
 .  Questa gioia  non è qualcosa di artefatto ma scaturente proprio dalla  vita divina abitante nel nostro cuore. Se non fosse così non si potrebbe capire come Gesù proprio nel momento più tragico della sua vita dica   ai discepoli : “ Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. “. (Gv 17, 13 ). Gesù ha una gioia piena e la vuole comunicare proprio quando sta andando ad affrontare a sua passione.  .  
  .Cosa possiamo allora ricavare da tutto ciò? Che dobbiamo portare avanti, per quel che possiamo ma anche di più, la nostra unione col Signore Gesù che è il vero parafulmine contro ogni disperazione  e ci permette di conservare quella calma e gioia di cuore come  testimonianza per il mondo che lassù Qualcuno ci ama veramente.   La nostra vita e la Parola   Spirito del Signore che procedi dal Padre e dal Figlio  e sei testimone eterno del loro amore, tu stesso amante, aiutaci ad entrare in questa intimità delle vostre Persone divine in modo che la nostra gioia sia piena a testimonianza per il mondo che solo l’amore ci salva e non l’odio o i beni di questa terra che non potranno  mai darci la vita vera.   Michele Sebregondio