DAVANTI ALLA PAROLA

IL REGNO DEI CIELI E' IN MEZZO A NOI PERCHE' IL CORPO DEL RISORTO CI LEGA GRAZIE ALLO SPIRITO SANTO


1 NOVEMBRE  - TUTTI I SANTI
  Mt 5,1-12a   In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».Ma come faccio ad accogliere le parole di Gesù se nel mio cuore, nella mia pelle, nelle mie viscere, sento il freddo del mondo? Le parole di Gesù mi spingono a pensare che tutto ciò di cui Lui mi parla si realizza, forse, fuori da questo mondo. Ma non può essere così. .
.Se così fosse sarebbe forse una prova insuperabile per me. Le sue parole non sono una dottrina, un sapere, un analisi , sono in sintesi l’indicazione di una via.  Si, le beatitudini sono una via che suscita diffidenza e che all’inizio è deludente. Una  interpretazione depressiva delle beatitudini mi fa pensare che per me il tempo dell’aridità durerà ancora, almeno finché non avrò oltrepassato il muro dell’assurdità. .
. Rari sono i momenti di grazia che la vita riserva. Nonostante la mia cecità, vedo apparire nelle beatitudini l’uomo della suprema tenerezza. Mentre mi affaccio sul precipizio, sotto c’è un baratro di oscurità, ma in alto vedo una voragine di luce, è la suprema tenerezza che raccoglie tutti i miei sogni e la mia vita e li guarisce. .
 .È una tenerezza che supera ogni progredire e ogni retrocedere, che mi rassicura che niente verrà dimenticato e che tutto viene recuperato. È una tenerezza che recupera tutto e rompe il legame con il vecchio mondo della crudeltà, che lotta per ripetersi credendosi eterno. Questa tenerezza che sembra fuori dal mondo, con la sua luce trasfigura tutto, anche me con le mie ombre e le mie volgarità.  Livio Cailotto