DAVANTI ALLA PAROLA

TUTTI VOGLIONO IN QUESTO MONDO LA GIUSTIZIA MA DA DIO SOLO LA MISERICORDIA SENZA GIUSTIZIA: E' GIUSTO?


XXXII SETTIMANA SAN MARTINO DI TOURS Vescovo 
 Mt 25,31-40 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.  Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.  Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.  Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro:  In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me».  Ho scelto di commentare questo brano, anziché quello di Lc 17, 7-10  (Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare) del Messale, perché ho sempre amato questo brano. L’idea che, quando facciamo qualcosa di buono e di gentile a qualcuno, lo facciamo a Gesù mi aveva complito fin da bambina, ispirandomi, in armonia con l’educazione ricevuta in famiglia (secondo la quale era importante e doveroso essere gentili, educati, generosi con le persone in generale, e con chi era in difficoltà in particolare) a esercitare nel mio quotidiano questo insegnamento. . 
 .E ancora oggi questo brano mi piace per la sua semplicità. È profondamente vero che scalda il cuore fare un gesto di gentilezza (mosso cioè da uno spirito dall’apertura del cuore, non dalla pena o da una compassione piena di superiorità). Ed è profondamente vero che sulla nostra capacità di vedere negli altri, chiunque siano, un “fratello” si basa gran parte della nostra crescita personale e relazionale.Oggi tutto questo non viene più insegnato, o molto meno. Basti guardare a come si comportano le persone sui mezzi di trasporto… . 
 .Quand’ero piccola non c’era bambino o ragazzo che rimanesse in piedi di fronte a una donna, per non dire un anziano o una persona disabile. Oggi, tutti occupati a smanettare sul cellulare, nemmeno si accorgono di ciò che li circonda. E, ovviamente, non è colpa loro, quanto di una educazione – familiare e scolastica - sterile e priva di cuore.   Alessandra Callegari