DAVANTI ALLA PAROLA

INIVITARE GESU' A CENA E' UN'IDEA CHE PUO' RENDERE GIOIOSO OGNI NOSTRO INCONTRO CONVIVIVIALE


XXXIII SETTIMANA  MARTEDI 18 NOVEMBRE  
       Lc 19, 1-10  In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Zaccheo che era stato povero, fa pensare all’uomo che si è fatto tutto da solo, diventando ricco  e benefattore, procurando il benessere suo e della sua famiglia.  Ma Zaccheo è anche  l’uomo che ha sentito il disprezzo degli altri su di sé, perché è piccolo e brutto, e per il modo con cui si guadagna da vivere..
 .Ma quali domande animano il suo interesse per Gesù? Forse tutto ciò che ha ottenuto nella vita non gli basta? Oppure intuisce che non è tutto qui, che non facciamo una breve comparsa in questa vita per poi scomparire e che Gesù, proprio a questo proposito, è portatore di un messaggio nuovo? Forse la domanda principale di Zaccheo è: io chi sono? chi può amarmi? tutto si riduce a ciò che sono in questa vita? .
. La risposta che lui ha ricevuto e che anche noi attendiamo è  :  "Zaccheo scendi, questa sera cenerò da te."  .
Livio Cailotto