DAVANTI ALLA PAROLA

LA GIOIA DEL SIGNORE CI CONTAGGI!


I SETTIMANA DI AVVENTO - MARTEDÌ
Lc 10, 21-24 In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».E siamo beati noi che pur non vedendolo con gli occhi lo vediamo con quelli del cuore e lo amiamo nonostante i secoli che ci separano da lui e le malefatte nostre e  quelle dell'umanità che fanno di tutto per allontanarci dalla sua presenza..
.Per entrare più profondamente nella gioia di Gesù e nel senso delle parole iniziali di questo brano:"In quella stessa ora" occorre leggere i versetti precedenti quando i discepoli inviati da Gesù in missione ritornano pieni di gioia dicendo:«Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». [18]Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. [19]Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. [20]Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli»."..
.Ecco perché il Signore Gesù è felice di vedere che i discepoli, piccoli nei confronti dei dotti e dei sapienti, fidandosi di lui  hanno potuto utilizzare il potere che aveva messo nelle loro mani.E soprattutto è pieno di gioia nel vedere come i discepoli siano entrati nel circuito del dono e cioè di quel tutto donato dal Padre al Figlio e che ora egli prende e dona a coloro che egli ama e gli corrispondono..
.Ciò che Dio dà non può essere ottenuto con la forza perché la prepotenza oscura il dono e fa ritrarre Dio e gli Angeli santi. Noi dobbiamo  essere grati a Gesù per avercelo fatto capire (senza escludere nessuno dei grandi uomini dell'umanità) perché diversamente, volendo ottenere tutto il possibile per via di capacità umane,  ci troveremmo  a far la guerra per ogni cosa ed il mondo, invece d'essere aperto verso l'infinito, diventerebbe un inferno.Il suo invito è quello di mantenerci piccoli e disponibili a non inquadrare la realtà  nei nostri saccenti parametri umani perché solo così possiamo farci allargare il cuore dal Padre che  ci ama e ci vuole lieti, beati e cullati dalla sua benevolenza.La nostra vita e la ParolaSpirito Santo, è bello farsi sorprendere da questa gioia esultante di Gesù che vive sempre unito al suo Padre celeste, a Te, ed ai suoi che ama intensamente e tra cui, con grande riconoscenza, ci siamo anche noi. Michele Sebregondio