DAVANTI ALLA PAROLA

DIFFICILE FARE LA VOLONTÀ' DIO SENZA LA SUA AMICIZIA


I SETTIMANA DI AVVENTO - GIOVEDÌMt 7, 21.24-27In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Leggendo questo vangelo la domanda che mi viene spontanea è: perché quel Signore Signore mi suona presuntuoso? Si, forse molti sono convinti che il loro sapere sia essenziale  in rapporto al Signore. Invece, per quanto prezioso, il sapere non è l’essenziale.  Il sapere diventa forse la sabbia su cui la casa vacilla quando viene spazzata dai venti. E questo è un aspetto del problema. Salvarsi dalla tendenza al Signore Signore non è facile.  Occorre farsi delle domande. Ma quale ascolto ci potrà condurre a fare la parola di Gesù? Forse lo può un ascolto che accetta tutto ciò che ci viene donato, incluso il dolore che adombra la nostra esistenza. Lo può un ascolto che vede la verità nell’altro anche quando questa è velata dalla menzogna e dall'illusione.Livio Cailotto