DAVANTI ALLA PAROLA

CHE LA NOSTRA FEDE NON SIA TIEPIDA E SCIPITA PERCHE' IL MONDO HA BISOGNO DELLA NOSTRA TENUTA


I SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI – GIOVEDÌ 
      Eb 3, 7-14   Fratelli, come dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova,pur avendo visto per quarant’anni le mie opere.Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: hanno sempre il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo». Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio.   La domanda di oggi è questa: “Ma noi udiamo la voce dello Spirito Santo?”. Siamo circondati da mille stimoli e siamo così occupati nei nostri affari o piaceri che difficilmente diamo spazio a qualcosa di diverso. L’”attesa” la spendiamo per immaginare l’avvicinamento di oggetti concreti del mondo o anche per le relazioni con le persone, tutte cose buone per carità, ma per l’avvicinarsi di un mondo altro, ed in modo particolare del Signore,  non abbiamo tempo nè desiderio. .  
 . L’inaspettato però ci arriva lo stesso e spesso sotto forma di malattie o di preoccupazioni che sono le mille miglia lontani dai nostri desideri. Noi cristiani oggi siamo chiamati a vivere più intensamente il nostro credere nel Signore Gesù. Oggi il mondo è diventato così disperdente che ha bisogno di noi per rimetterlo  assieme davanti e con il Signore.  .
  .Certo ci troviamo in una situazione difficile per raccontare di nuovo la grandezza e la bellezza del nostro Signore Gesù perché non siamo aiutati dalla storia precedente e dai tanti tradimenti e cattivi esempi dei nostri fratelli nella fede ma una nuova aurora sta sorgendo il cui antesignano è proprio il nostro papa Francesco ed il suo essere ed apparire come uno di noi.   .   
 .  Cerchiamo dunque di non essere dei cristiani della domenica che amano mettersi  il cuore in pace per aver obbedito al precetto ma poi si dimenticano del Signore Gesù per il resto di tutta la settimana, cerchiamo d’essere invece dei testimoni  della bellezza del tesoro che teniamo in mano. Il nostro tempo ha bisogno di Gesù perché, anche se fosse stato un solo uomo, non se ne trova sotto il cielo di tutti i tempi uno come Lui.  . 
  . E ce ne accorgiamo oggi, purtroppo a nostro svantaggio  quando veniamo colpiti dal terrorismo, quando scopriamo che il nostro vero ispiratore è il mondo ebraico-cristiano che per noi cristiani è imperniato sugli insegnamenti di Gesù e che  su questa premessa è potuta sorgere la nostra civiltà occidentale. Tuttavia non per questo noi amiamo Gesù ma perché percepiamo che nessuno ha mai avuto un amore così grande e potente per l’umanità e per ciascuno di noi. Abbiamo sì esempi di grande umanità, qua e là nella storia, verso cui abbiamo grande  ammirazione e venerazione ma un disegno così preparato nel tempo delle generazioni per portarci alla Sua nascita ed alla Sua vita non lo troviamo nell’esistenza di nessun altro uomo.   La nostra vita e la Parola   Spirito Santo, che sei presente in ogni momento della nostra esistenza, rafforza in noi la fede e fa che  non ci disponiamo ad essere solo vasi che ricevono ma che versano verso i fratelli tutto ciò che Tu ami donarci.   Michele Sebregondio