DAVANTI ALLA PAROLA

GESU! GRAZIE!


OTTAVA DI PASQUA - SABATO Mc 16, 9-15Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».La durezza di cuore meriterebbe una bella riflessione ma in questo momento mi urge commentare l'invito del Signore ad andare in tutto il mondo a proclamare il vangelo ad ogni creatura. Questa vocazione missionaria la chiesa l'ha sempre avuta ma nei tempi vicini ai nostri, da più parti, si andava criticando i cristiani per questo loro voler indottrinare altri popoli ed altre culture. Ora la ferocia dell'Isis sia sui cristiani che sugli stessi musulmani ci iuta a capire meglio questo invito di Gesù. .Egli proprio nel momento della sua dolorosa passione consegna a tutti e non solo ai cristiani il suo insegnamento. E qual è? Per capirlo visualizziamo il momento in cui con lance e bastoni vengono a prenderlo e quando Pietro tira fuori la spada per difenderlo. Gesù lo invita a rimettere nel fodero la spada dicendo che chi di spada colpisce di spada perisce. E perché il messaggio sia più chiaro egli mostra ai suoi nemici di averla davvero la forza per difendersi: "Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?". Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra. (Gv 18, 5-6)...Gesù li fa cadere per terra e questa è una dimostrazione di forza, ma nello stesso tempo non continua ad usarla. Non vuole che qui sulla terra le forze divine siano messe a servizio della ferocia umana. Proprio qui abbiamo la nascita di una civiltà basata non sulla forza ma sul diritto anche se malamente gestito come nel caso di Gesù. Egli mette in campo una forza morale che dà alla nascente chiesa e a tutti coloro che lo seguiranno veramente la forza di non usare la religione per fini politici o di dominio dell'uomo sull'uomo. Ciò che voglio mettere in luce è questo messaggio ricco di significato anche per l'uomo di oggi e cioè che la soluzione dei problemi non sta nell'uso delle armi anche se in caso di legittima difesa non se ne può fare a meno. Da parte cristiana non può esistere oggi qualcuno che in nome di Gesù possa fare una guerra santa contro coloro che non sono suoi discepoli. E non la può fare perché il suo fondatore non l'ha voluta. Questa buona novella, così importante per la convivenza tra i popoli, è assolutamente da portare in giro perché l'uomo non può più sopportare le tragedie che vediamo oggi nei nostri telegiornali in cui i cristiani e gli stessi musulmani vengono uccisi in odio alle loro credenze. Questa parte della buona novella è da testimoniare a tutti gli uomini del mondo ed il raccontarla non è un indottrinare ma un affermare qualcosa che da vita e respiro a tutti e non morte. La nostra vita e la ParolaSpirito Santo dacci sempre la forza di testimoniare la buona novella ed aiutaci ad essere tanto creativi da far capire con le parole ed i vissuti di oggi quanto sia rivoluzionario il messaggio di Gesù.Michele Sebregondio