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INIVITARE GESU' A CENA E' UN'IDEA CHE PUO' RENDERE GIOIOSO OGNI NOSTRO INCONTRO CONVIVIVIALE

Post n°850 pubblicato il 17 Novembre 2014 da sebregon

XXXIII SETTIMANA 

 MARTEDI 18 NOVEMBRE 


 

 

 


  

   Lc 19, 1-10 

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». 

Zaccheo che era stato povero, fa pensare all’uomo che si è fatto tutto da solo, diventando ricco  e benefattore, procurando il benessere suo e della sua famiglia.  Ma Zaccheo è anche  l’uomo che ha sentito il disprezzo degli altri su di sé, perché è piccolo e brutto, e per il modo con cui si guadagna da vivere.

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Ma quali domande animano il suo interesse per Gesù? Forse tutto ciò che ha ottenuto nella vita non gli basta? Oppure intuisce che non è tutto qui, che non facciamo una breve comparsa in questa vita per poi scomparire e che Gesù, proprio a questo proposito, è portatore di un messaggio nuovo? Forse la domanda principale di Zaccheo è: io chi sono? chi può amarmi? tutto si riduce a ciò che sono in questa vita? 

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.

 

La risposta che lui ha ricevuto e che anche noi attendiamo è  :  "Zaccheo scendi, questa sera cenerò da te." 

 

.

Livio Cailotto
  

 
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