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« IL REGNO DEI CIELI E' I...SE SIAMO INTENTI SOLO AL... »

E' COME NON CAPIRE NIENTE DELLA VITA RIFIUTARSI DAVANTI AD UN INVITO COSI' IMPORTANTE

Post n°844 pubblicato il 03 Novembre 2014 da sebregon


 XXXI
SETTIMANA  - MARTEDÌ
SAN CARLO BORROMEO Vescovo


 

 

 

 



 

Lc 14, 15-24

In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».   


Il banchetto come simbolo di condivisione e di fratellanza. Gesù, come sempre, scardina la morale farisaica e a dispetto delle convenzioni racconta di una grande festa in una casa ricca, alla quale vengono invitati coloro che di solito sono esclusi. I poveri, in primis, e poi tutti coloro che in genere non siedono alla tavola dei ricchi o dei potenti: malati, storpi, medicanti… Ma anche – e questo, da un punto di vista “politico”, è ancora più scandaloso – i cosiddetti pagani, ovvero i non giudei, che non avevano diritto di entrare nelle sinagoghe ed erano per strada (“lungo le siepi”, ovvero ai margini dell’abitato). 

 

.

 

.

 

Come mai questo invito? Perché “i primi invitati”, quelli che alla ricca mensa sono abituati, lo avevano disdegnato, adducendo scuse banali.  Rifiutare un invito – e in così malo modo, quando la cena è pronta – è un affronto per il signore, che fa così capire agli invitati che hanno perso una grande occasione.La parabola di Gesù può essere letta in molti modi. Ovviamente, come invito a seguire i suoi insegnamenti e la sua Via.

 

.

 

 

.

Ma può anche essere interpretata in modo “laico”, come un invito a crescere in consapevolezza, a lavorare su di sé per godere della vita pienamente, a mettersi in relazione con gli altri per essere davvero Umani. Una parabola, direi, in grado di parlare a tutti, proprio perché a tutti è esteso l’invito alla festa. Anche chi si sente escluso è chiamato a non stare nella presunta esclusione o nell’isolamento… 


Alessandra Callegari

 

 
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