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Post n°346 pubblicato il 12 Novembre 2010 da sebregon
12 NOVEMBRE
Il finale di questo vangelo, così lapidario ed inquietante, è una parola vera detta da un uomo Gesù che solcando questa nostra terra l’ha fatto in modo immacolato. Come un sole che dà luce a tutti e come uno di fronte al quale ci si prosterna per la grandezza ecco chi è questo Gesù che scolpisce per noi queste parole perché ci aiutino ad interrogarci se siamo vivi o morti. Puzziamo come cadaveri o siamo come un meraviglioso prato fiorito che dà pace, serenità e voglia di andare incontro ai fratelli ed a Colui che tiene assieme l’universo ed il nostro mondo umano? Guardiamoci dentro e cerchiamo di guardarci nella verità. Vediamo qualcosa di sensato o è tutto confuso ed il passato ci appare come un fardello pesante o come un cappio al collo, il presente un inferno ed il futuro senza speranza? E chiediamoci ancora dopo questa lettura se la venuta del Signore sarà solo alla fine dei tempi? Ebbene la notizia è che non abbiamo molto tempo, solo lo spazio di una vita, perché egli viene al momento del nostro passaggio da qui all’eternità. Questa notizia può atterrire in un caso ma nell’altro deve riempirci di una gioia infinita perché così sappiamo che non siamo fatti per stare in questo mondo ma per incontrarLo in una vita che non ha termine perché sarà uno stare con Lui e con il progetto che avrà per noi come condivisori del suo scenario divino. Molti si preoccupano e si spaventano di questa prospettiva perché dicono: “ Ma cosa faremo nell’al di là? Saremo forse destinati a fere il coretto del Signore o a suonare qualche strumento davanti a Lui assieme ai suoi angeli o quel che è peggio ce ne staremo con le mani in mano?”. Ora cerchiamo di riflettere chiudendo gli occhi e chiediamoci se partendo dal buio in cui siamo potremmo mai immaginare questo nostro mondo con le sue infinite e meravigliose realtà? E volete che un Dio che ce lo ha creato, adornato e donato con questa favolosa dovizia non sia nello stesso tempo capace di stupirci quando saremo non in questo mondo limitato dal peccato ma nel suo dove non esiste male e cioè mancanza di bene? Mi sono dilungato in questa variazione dal tema perché è il contraltare dell’essere ‘cadaveri’ sia che si stia ancora in questo mondo sia che aspiriamo a raggiungere l’altro (naturalmente, per non essere frainteso, quando sarà il momento: questo mondo infatti è bello e buono perché ci è stato donato da Dio). Questa sveglia fragorosa che oggi il Signore ci ha voluto dare sia per noi un’occasione per guardare nel nostro cuore e per chiederGli di salvarci dal mondo delle tenebre perché anche se ci siamo immersi fino al collo sappiamo che, come nel linguaggio degli sposi che si conoscano da una vita, a Lui basta anche un minimo ed impercettibile segno e cioè quello che stiamo iniziando l’inversione per saltarci al collo per un abbraccio di gioia infinita.
La nostra Vita e la Parola
Spirito del Signore che per bocca del tuo Gesù non ci celi la verità per falso buonismo, ma ci getti sale sulle ferite per farci riflettere sul nostro misero stato di morti viventi fa che possiamo iniziare il ritorno alla Fonte della vera vita.
Gabriele Patmos
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