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Messaggi del 09/04/2014

 

SIAMO CHIUSI IN UNA BOLLA E STA A NOI SOFFIARE FORTE PER FARL SCOPPIARE: DOPO SUCCEDERA' DI SICURO QUALCOSA

Post n°780 pubblicato il 09 Aprile 2014 da sebregon


 V SETTIMANA TEMPO DI QUARESIMA - GIOVEDÌ

 

 

 

 


 

Gv 8,56

Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno. Lo vide e fu pieno di gioia.


Nel 1976 Francesco Guccini pubblicava la “canzone delle osterie di fuori porta”, nell’album via Paolo Fabbri 43 (quello per intenderci di piccola storia
ignobile). In questa canzone ad un certo punto si lamenta della morte di quelli che sono già dottori, si sono sposati o fanno carriera e la definisce una morte un po’ peggiore.

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Quello che caratterizza la morte di queste persone è il loro essersi fermati e, tanto per usare un espressione comune non saper guardare aldilà del proprio naso. Personalmente appartengo ad una generazione che per paura di finire così non ha sempre saputo trasmettere cose buone ai propri figli né ha saputo costruire dei futuri che fossero a portata di mano.

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Mea culpa a parte, in prossimità della Pasqua e della fine della Quaresima dovremmo seriamente pensare se davvero esultiamo di gioia nel vedere il giorno di Cristo o se non abbiamo intristito il nostro essere cristiani con norme, precetti e osservanze che di fatto impediscono ai lontani di avvicinarsi. La novità che porta l’Uomo del Vangelo è la gioia di appartenere a una storia che va aldilà di se stessi, e che per questo stesso fatto è storia di salvezza, salvezza non soltanto nostra ma di quelli che a noi si accostano.

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Per questo nel Vangelo di oggi Gesù può, ben a ragione dire che c’è un modo di andare oltre la morte (anzi di “non gustarla”), che osservare la sua parola. Ma anche qui non osservarla con un nuovo precetto, che si corre sempre bensì come strumento di libertà, come se fossero le ali per volare liberi nel cielo e questa libertà non può essere confinata ai pochi giorni che viviamo quaggiù ma è una libertà che ci accompagnerà sempre, la libertà donata a punto dalla gioia di appartenere a questa storia, alla storia di Cristo.

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Nel formulare gli auguri di buona settimana santa e di buona Pasqua, auguro a tutti noi sinceramente che possiamo, non soltanto in questa Pasqua ma sempre attingere a questa gioia ed essere partecipi di questa storia di salvezza.

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Sappiamo (le guerre dei nostri giorni ce lo hanno insegnato) che la libertà ha un prezzo, un prezzo grande ma possiamo confidare nella benevolenza di Colui che per prima e per tutti e più di tutti ha pagato questo prezzo….



 

 

La nostra vita e la Parola
 
Gesù, libertà nostra, tu vuoi che siamo sempre nella gioia e ci doni di vedere questi giorni in cui il tuo giorno, sebbene come alberi fra la nebbia, traspare. Fa che possiamo sempre gioire non tanto per quello che nei nostri giorni accade quanto perché vivendo i nostri giorni in te costruiamo per i nostri figli un futuro di pace. Fa che non ci arrendiamo mai alla morte dentro che ogni giorno ci siede accanto e che vorrebbe avere l’ultima parola. Noi sappiamo insieme o Signore sei la Parola definitiva di gioia e di speranza, per ogni uomo, per ogni tempo. Amen


 
P. Elia Spezzano, Ocist.

 
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