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Messaggi del 06/05/2014
Post n°795 pubblicato il 06 Maggio 2014 da sebregon
III SETTIMANA DI PASQUA – MARTEDÌ
Mangiare il pane di Gesù è risvegliarsi al reale. Un reale che fa tacere il nostro ego . Nessuna parola può contenerlo, perché Presenza di fronte a cui ogni io deve tacere.La nostra via: integrare questa Presenza nella nostra vita, fino a renderla stabile nella nostra coscienza ordinaria.Appena abbiamo mangiato questo pane, Gesù misteriosamente sparisce.Il fine della missione di Gesù è quello di inviare lo Spirito, il soffio che dal di dentro attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio., dice S. Paolo.
Vanruis Groendal
Come è difficile far capire al mondo che chi sta dalla parte di Gesù non avrà mai fame e non avrà mai sete. Occorre però capire che la fame e la sete di cui Gesù parla possono essere soddisfatte non dal pane o dall’acqua di questo mondo ma solo dalla persona di Gesù. Infatti egli dice che “il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo”.
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Gesù è venuto a darci la vita e se rimaniamo non collimati con la sua persona, vivremo pure, ma non nella pienezza di una comunicazione liberante perché unica nel darci veramente un senso di pienezza e di pace.
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. Noi cristiani siamo responsabili verso i nostri contemporanei della partecipazione o meno di questo tesoro. Possiamo infatti raccontarci tra di noi della bellezza di questo grande dono fatto dal Padre a noi uomini, e cioè di Gesù, ma se non riusciamo ad essere credibili nella nostra testimonianza come può essere conosciuto dal mondo il nostro amato Gesù?
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. Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “Cosa sto facendo per farlo conoscere? Come si interfaccia la mia vita con quella di Gesù nello stesso momento che cerca come comunicarlo? O viviamo solo per bearci e consolarci delle sue parole e dell’averci lasciato un mondo di comprensione così vasto e pacificante che questo ci basta?”. Noi battezzati, tutti quanti, dobbiamo dare una risposta a questi interrogativi perché ne va dell’irraggiamento della luce del Signore sulla nostra terra. Egli vuole che il suo messaggio corra con i nostri piedi e non soltanto per il suo intervento divino. Così ha vluto il Signore e così sia.
La nostra vita e la Parola
Spirito Santo, guida la nostra mente ed il nostro cuore nel prendere fino in fondo la responsabilità del nostro essere cristiani di fronte al mondo e rinunciando a qualsiasi forma d’imposizione aiutaci a dare una testimonianza sincera e vera ai nostri fratelli.
Michele Sebregondio
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